«Unire le forze per dominare il mercato»

La ricetta di Destro, ad di Maccarese. «Solo così il settore ortofrutticolo può farcela»

«Unire le forze per dominare il mercato»
“Il problema del settore ortofrutticolo è l’eccessiva frammentazione. Eppure, è solo unendo le forze che le varie realtà del comparto possono crescere e dominare il mercato. Se no si rischia solo di rimetterci e gettare la merce”.

Parole che vanno dritte al sodo quelle di Claudio Destro, ad di Maccarese, la società alle porte di Roma controllata da uno dei maggiori gruppi imprenditoriali italiani, Benetton. Il suo core-business è la zootecnia, ma l’azienda sta mostrando vivo interesse nel prendere parte al settore ortofrutticolo con idee strategiche e lungimiranti che riguardano il mandorleto superintensivo entrato in produzione quest’anno. 



“La nostra azienda – dichiara l’amministratore delegato a IFN – è il secondo maggiore produttore di latte in Italia. Abbiamo raggiunto una dimensione tale che ci consente di distribuire il prodotto in tutto il Paese”. Specializzazione, crescita e innovazione. Sono le parole chiave per fare sistema, parole care a Maccarese e che Destro, dall’alto della sua esperienza nella zootecnia, consiglia di adottare all’intera ortofrutta.

L’ad non parla di specializzazione a sproposito. La realtà che si estende su 3200 ettari ha deciso infatti di investire in maniera mirata sulle mandorle. Grande quasi 200 ettari, il mandorleto sorge proprio accanto all’abitato di Maccarese. “Questa scelta è stata fatta per valorizzare il paese, ma soprattutto per dimostrare che il superintensivo è sostenibile e che la coltivazione avviene con pochi trattamenti”.



Per mostralo ancora meglio, la società a fine marzo ha organizzato un open day ben accolto da oltre 200 visitatori. “Se vogliamo coltivare non possiamo più farlo come una volta, a cancelli chiusi – prosegue Destro-. Non possiamo continuare a raccontarci le cose tra noi, dobbiamo coinvolgere i consumatori facendogli conoscere il nostro mondo perché una cosa è ben chiara: l’azienda cresce se fa crescere il territorio”.



Da qui la decisione di Maccarese di mostrare la bellezza dell’impianto completamente in fiore, che non è l’unica strategia pensata per raggiungere potenziali consumatori. “Fondamentale – continua l’amministratore delegato - è promuovere un’abitudine alimentare sana passando anche dai più piccoli. Per questo una volta terminata la raccolta delle mandorle, in agosto, è nostra intenzione regalare confezioni da 30 grammi, ovvero la dose giornaliera raccomandata, nelle scuole e in diversi punti vendita”.

Il progetto del mandorleto è nato nel 2019, quando l’azienda ha iniziato a diversificare l’attività produttiva. “Abbiamo scelto la frutta secca invece di quella fresca perché c’è più flessibilità nella vendita. Inoltre, l’Italia sulla mandorla è deficitaria per il 96%”.



L’azienda cercava una coltura meccanizzabile, e il superintensivo aveva le carte in regola per soddisfare le sue esigenze. “Siamo partiti tre anni fa con 35 ettari divisi in 5 varietà. Quella che fiorisce più tardi ed è meno esposta a gelate è Avijor, che rappresenta il 90% del totale. Quest’anno avremo la nostra prima produzione attorno ai 18/20 quintali”. 

L’azienda non è nuova in ortofrutta. Fino a 8 anni fa coltivava regolarmente anche ortaggi, primo fra tutti la carota, di cui è capofila per ottenere il riconoscimento Carota di Maccarese Igp. 

“Nel 2018 abbiamo aperto l’archivio storico dell’azienda scoprendo documenti che risalivano al 1925 - racconta Destro-. L’azienda ha scoperto che sono oltre 40 anni che in questa località si coltiva l’ortaggio. Questo è un punto in più a nostro favore: la regione Lazio proprio in queste settimane sta istruendo la pratica di riconoscimento per avviarla al Ministero”. 
 
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