Fondi Ue all'agricoltura, indagine in corso

Fondi Ue all'agricoltura, indagine in corso
Una delegazione della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, guidata dalla presidente Monika Hohlmeier (PPE-DE), è in visita a Roma per indagare su eventuali infiltrazioni mafiose nella gestione dei fondi UE all’agricoltura.

La missione, a cui partecipano sei europarlamentari, ha l'obiettivo di esaminare la possibile erogazione di sussidi a beneficiari sospetti di avere infranto le norme sul lavoro e di operare a stretto contatto con la criminalità organizzata. Altro aspetto affrontato dalla delegazione è la lotta ai crimini finanziari ed economici, in particolare nel quadro del pacchetto per la ripresa Next Generation EU.

“Ci sono notizie preoccupanti di violazioni delle norme sul lavoro da parte di persone che hanno ricevuto i fondi agricoli dall’UE”, ha affermato alla vigilia della missione la capo delegazione Monika Hohlmeier. “Abbiamo anche sentito parlare di presunte infiltrazioni della mafia nelle modalità di gestione dei fondi europei in Italia. Nella nostra visita vogliamo esaminare i sistemi statali in vigore per prevenire le frodi e combattere i crimini finanziari ed economici. Questi sforzi sono ora più importanti che mai, con l'aumento della vulnerabilità del bilancio dell'UE in vista delle erogazioni del Next Generation EU".

Gli eurodeputati si confronteranno con i funzionari del Ministero delle Politiche agricole e dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, del Ministero dell’Economia e delle finanze, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell’Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’UE, dell’Ispettorato del lavoro e della Corte dei Conti. In agenda, inoltre, incontri con la Direzione Nazionale Antimafia, con Europol, la Direzione generale della Pubblica sicurezza, la Guardia di finanza, l’Arma dei Carabinieri, con i membri della Commissione Parlamentare Antimafia e con i rappresentati della Procura antimafia e del Procuratore europeo delegato.

Fonte: ufficio stampa Parlamento Europeo