Mele moldave, nuove rotte ad Occidente

Per l'export il Paese guarda con interesse alla Romania e agli altri mercati europei

Mele moldave, nuove rotte ad Occidente
Presto le mele moldave troveranno la loro collocazione nei mercati dell’Unione Europea, a cominciare dalla Romania. E’ l’ennesimo risultato del conflitto armato in Ucraina, che ha bloccato le esportazioni orientali, spingendo i produttori a cercare nuove rotte commerciali.

La maggior parte delle aziende moldave, come riporta la testata theparliamentmagazine.eu, esportavano fino a pochi mesi fa la maggior parte del loro raccolto nei Paesi della Federazione russa: i produttori moldavi raccolgono in media circa 450 mila tonnellate di mele all'anno per esportarne 250 mila tonnellate (un business del valore di circa 100 milioni di dollari all’anno, ovvero 105 milioni di euro).


E’ il caso di Elit Frutc di Coșerniţa (distretto di Criuleni), azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di mele: "Raccogliamo circa 3000/3500 tonnellate di mele all’anno - spiega l’ingegnere agricolo Ghenadie Coica - Finora abbiamo sempre venduto un po’ di prodotto al mercato interno, per lasciare i grandi quantitativi all’export nella Federazione russa”. Ma la situazione è decisamente cambiata con la guerra: "Abbiamo avuto molti problemi e le esportazioni verso la Russia sono state interrotte fino a quando non esploreremo altre vie di trasporto - afferma Coica – inoltre ora i trasporti ora sono molto più costosi".

Nell’attesa di scoprire nuovi sbocchi commerciali per le mele moldave, i produttori si attrezzano per esportare in Unione Europea: “Abbiamo ottenuto la certificazione europea per poter spedire alcune quantità nei Paesi europei. Vogliamo esportare, ad esempio anche in Romania. Dipende se otteniamo un prezzo ragionevole”, sottolinea Coica.


Le mele di Elit Frutc esposte a Fruit Logistica 2020

Come riporta l’articolo, la presidente moldava, Maia Sandu, ha dichiarato di essere in trattative commerciali con l'Unione europea e ha chiesto di aumentare le quote di esportazione nell'UE per diversi beni che la Moldavia ha tradizionalmente venduto nei mercati orientali, in particolare frutti deperibili come ciliegie, albicocche, prugne e uva da tavola.

Allo stesso tempo l'ambasciatore della Moldavia in Romania, Victor Chirilă, ha recentemente riunito allo stesso tavolo i coltivatori di mele moldavi e i rivenditori rumeni, sperando di coltivare legami economici. Chirilă ritiene che il mercato rumeno possa sostanzialmente sostituire quello russo: “Sono sicuro che il mercato rumeno possa assorbire molti prodotti precedentemente esportati in Russia prima della guerra. Ma per questo, i produttori moldavi devono stipulare contratti a lungo termine con i rivenditori rumeni e i produttori moldavi devono collaborare con società commerciali rumene per portare questi prodotti alle grandi catene di supermercati in Romania".


Le mele di Elit Frutc esposte a Fruit Logistica 2020

Il rapporto dei produttori moldavi è molto stretto anche con l’Italia, da cui provengono diverse varietà resistenti alle malattie: “Gli esperti italiani vengono regolarmente nel nostro Paese per controllare la produzione – racconta l’agronomo - Le mele ad esempio devono raggiungere un calibro compreso tra 65 e 70 millimetri una volta mature”.

Non sono da sottovalutare neanche i problemi collaterali all’export e alla produzione. In primis la logistica: se prima un camion verso la Russia impiegava 4/5 giorni ad arrivare, oggi servono 14 giorni e, in caso di passaggio via mare tramite la Turchia, fino a 16 giorni. Lato produzione, i produttori moldavi devono fare i conti anche con la fornitura dei fertilizzanti, prima provenienti dalla Russia. Ad oggi i prezzi sono quasi triplicati e servono al più presto nuovi fornitori.

Foto tratte dalla pagina Instagram e Facebook di Elit Fruct

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