«Cer in preallarme, ridurre i consumi di acqua»

Il presidente Dalmonte: «Nessun rischio blocco per ora, ma pensiamo a nuove soluzioni»

«Cer in preallarme, ridurre i consumi di acqua»
O non piove o fa disastri. Ormai le estati italiane sono caratterizzate da fenomeni meteorologici instabili che ci portano a fare i conti con la siccità fin dalla primavera. In Emilia-Romagna questa condizione è parecchio sentita, tanto che il Cer, il Canale Emiliano Romagnolo che assicura l’approvvigionamento idrico delle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, ha diramato l’allerta perché la scorsa settimana ha raggiunto il massimo livello di attenzione (3,02 metri sul livello del mare). 
 
Un vero dramma per i produttori di ortofrutta che si servono della struttura. Nicola Dalmonte, presidente dell’opera, rassicura però che non si paventa per il momento il rischio di blocco dell’impianto verificatosi l’ultima volta nel 2007 (2,58 metri slm). 



“La situazione del Po, da cui il Cer si rifornisce per distribuire la risorsa idrica, è ben nota. È in secca ormai da mesi - spiega a IFN Dalmonte - quindi anche i nostri impianti sono vicini al livello di guardia. Per ora non c’è un rischio di chiusura che lascerebbe a secco 180mila ettari di terreno né sono previsti razionamenti, ma abbiamo preferito mettere in allerta i fruitori dell’impianto affinché ne facciano un uso consapevole”.

“Ogni giorno che passa la necessità di acqua diminuisce, perché i prodotti vengono raccolti, ma dobbiamo arrivare a settembre e sarà dura se non piove. Per stare dalla parte del sicuro dovrebbe piovere non solo nella nostra regione, ma anche in Lombardia e Piemonte, dove c’è il serbatoio principale del Po”.

Quest’anno la situazione è più critica dell’anno scorso. “Nel 2021 è piovuto meno che in Israele - continua il presidente - ma eravamo già in difficoltà e quest’anno la situazione si è aggravata ancora di più”. 



Con la siccità ci si fa i conti ogni estate. Per questo il Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo che gestisce il grande fiume sta valutando di mettere in campo delle soluzioni per evitare che le colture rimangano senza acqua. “Attraverso il Pnrr c’è la possibilità di trattenere la risorsa idrica nei mesi più piovosi per conservarla nel periodo in cui non piove. Il progetto è già stato presentato per realizzare nuove importanti infrastrutture che vanno in questa direzione. Un’altra soluzione da adottare è la creazione di serbatoi d’acqua in aree dismesse come cave, che possono fare da invasi naturali nei mesi estivi”. 

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