Cold Treatment, il Sudafrica farà ricorso

Cga: «Misure non necessarie, in diminuzione i casi di Falsa Cydia»

Cold Treatment, il Sudafrica farà ricorso
Il Cold Treatment è entrato in vigore appena venerdì e com’era prevedibile il Sudafrica non ci sta e decide di fare ricorso contro la decisione adottata dall’Unione Europea per quanto riguarda le importazioni di arance.

Come riporta Frutinet.com i produttori di agrumi sudafricani sono ragionevolmente preoccupati per l’effetto che ciò avrà sull’esportazione e scongiurano interruzioni, anche perché la richiesta dell’Ue arriva nel bel mezzo della stagione, anche se nella pratica le spedizioni partite prima del 24 giugno sono esenti dai nuovi requisiti se arrivano in Europa prima del 14 luglio. 


Secondo Justin Chadwick, amministratore delegato di Citrus Growers Association (Cga), le misure non sono necessarie. “Il Sudafrica gestisce un sofisticato approccio sistemico per la gestione del rischio FCM (Falsa Cydia), che include già diversi protocolli di trattamento a freddo, in combinazione con la categorizzazione della frutta in base al rischio fitosanitario, stabiliti attraverso il campionamento e l’ispezione intensivi pre e post-raccolta”. 

E continua: “Le misure adottate ora non sono giustificate anche perché non vi è alcuna crisi sulle intercettazioni per la falena codificante relative alle importazioni di agrumi. Il track record del Sudafrica mostra una diminuzione con sole 14, 19 e 15 intercettazioni notificate negli ultimi tre anni”.


La tendenza al ribasso sarebbe una notizia positiva per Chadwick. “Il 99,98% di tutte le spedizioni non ha avuto intercettazioni e per 7 su 15 nel 2021 non sono state fornite prove valide che le larve fossero vive. Semmai c’è un problema con altre materie prime come fiori e verdure di altre origini”. 

Le misure proposte – conclude – avrebbero un grave impatto sulle esportazioni sudafricane verso l’Ue, che sono valutate a un miliardo di euro all’anno. Il settore rappresenta infatti almeno 120mila posti di lavoro in Sudafrica. La soluzione è continuare con l’approccio sistemico esistente, ulteriormente rafforzato in vista della stagione 2022”.

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