Prodotti vegetali sul podio dei surgelati

Preparati e proteine plant based contribuiscono alla crescita dei frozen

Prodotti vegetali sul podio dei surgelati
Sono pari a 255.400 tonnellate i consumi dei vegetali surgelati delle famiglie italiane. Nonostante una lieve diminuzione rispetto al 2020 (-2%), la categoria conferma la proprio leadership per volumi consumati nel retail. A riportare la notizia è il rapporto annuale sui consumi di surgelati in Italia nel 2021 realizzato dall'Istituto italiano alimenti surgelati (Iias).
Nel documento viene specificato come alla crescita del segmento abbiano contribuito le ottime perfomance dei vegetali preparati (pari al 12,6%)%), che si confermano un valido alleato per chi guarda al benessere e a elevati contenuti nutrizionali. Il risultato positivo dei vegetali surgelati è inoltre frutto della “perdurante tendenza del consumatore italiano a scegliere sempre più spesso proteine a base vegetale; tendenza nella quale i surgelati si inseriscono con una gamma di offerta in continua crescita”.
Non è un caso che gli italiani amino scegliere i vegetali nel banco dei prodotti surgelati: come specifica il rapporto di Iias, “territorio, salute, tradizione e ambiente sono i valori che hanno guidato le scelte alimentari degli Italiani nel 2021, con inevitabili ricadute anche sull’andamento di ogni singolo segmento merceologico del comparto surgelati”.



Oltre i prodotti vegetali

Buoni risultati anche per i prodotti ittici, con 113.300 tonnellate nel Retail (+2%), che si sono fatti apprezzare come prodotti sicuri, salutari, nutrienti e sempre disponibili.
Amate tanto per il gusto quanto per la praticità, le patate surgelate (sia fritte che elaborate) si sono classificate sul terzo gradino del podio, totalizzando consumi per 85.700 tonnellate (+7,2% sul 2020). 
Anche pizze e snack hanno fatto registrare un incremento (+1,8%) dei consumi, toccando il volume di 92.400 tonnellate. A trainare il segmento con un significativo +4,2% gli snack salati, a conferma della ritrovata dimensione domestica di un’abitudine importante come l’aperitivo.
Con 37.400 tonnellate circa, i piatti ricettati hanno segnato l’incremento percentuale più elevato: +10,2%. Un riconoscimento ai costanti sforzi di innovazione delle aziende nella direzione del gusto e della varietà dell’offerta. 



Surgelati, numeri da ‘record’ tra Retail e Fuoricasa

Nel 2021 il  comparto dei prodotti surgelati ha registrato numeri senza precedenti, con una crescita di oltre il +5% sul 2020, pari ad un valore di mercato che oscilla tra i 4,6 e i 4,8 mld euro ed un consumo complessivo che supera le 940mila tonnellate.
 Un successo che è valso un nuovo “record” di consumo pro-capite di questi prodotti, salito a 16 kg (contro i 15,2 kg del 2020). Determinante nella crescita non solo il risultato ottenuto dal Retail, che è aumentato del +1,7% a volume (pari a 605 mila tonnellate), ma soprattutto dal Fuoricasa, ripartito con un incremento del +19,6%  (pari a 240 mila tonnellate) dopo il brusco crollo del 2020 (-37%), causato dal lockdown e dalle chiusure forzate della pandemia. Una ripresa però ancora ben lontana dai valori pre-pandemia e che necessita ora di essere consolidata.
Si attesta su quota 96 mila tonnellate il dato complessivo delle vendite e-commerce e door-to-door, che oggi rappresentano circa il 10% di tutti i consumi di surgelati in Italia, con significativo incremento delle vendite online, che dopo gli aumenti record del 2020 hanno continuato a crescere, nel 2021, di un +20,6% a volume e un +17,4% a valore.



“Lo scorso anno è stato ancora una volta molto importante per i consumi dei prodotti sottozero - spiega Giorgio Donegani, presidente Iias - Abbiamo avuto l’ennesima conferma di come i surgelati siano diventati parte integrante delle scelte alimentari di tutti gli italiani, grazie ai loro punti di forza: l’alto livello qualitativo delle materie prime; l’elevato apporto nutrizionale; la sempre più vasta ampiezza della proposta; l’enorme praticità d’uso; la disponibilità costante in ogni periodo dell’anno; la grande valenza anti-spreco e, in generale, la rispondenza alle crescenti esigenze di consumo sostenibile. Tutto il settore - assicura Donegani - è oggi fortemente impegnato a garantire, alla crescente platea di consumatori sempre più propensi a portare abitualmente alimenti surgelati sulle proprie tavole, prodotti di alta qualità e con prezzi accessibili, anche nel manifestarsi di scenari internazionali sfavorevoli e non privi di allarme. Il 2022 si è aperto con non poche criticità: l’aumento dei costi delle materie prime e soprattutto dell’energia, insieme alle crescenti difficoltà di approvvigionamento provocate da eventi climatici estremi (siccità) e ai notevoli problemi incontrati dalla logistica e dai trasporti a livello globale, mette in grande difficoltà l’intera industria alimentare (e non solo), compreso il settore dei surgelati”.

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