Botrite sulle drupacee, c'è un nuovo alleato

Si allarga l'estensione d'impiego di Taegro di Syngenta

Botrite sulle drupacee, c'è un nuovo alleato
È finalmente arrivata l’estensione d’impiego per Taegro®. Il fungicida biologico di origine naturale a base di Bacillus amyloliquefaciens (ceppo FZB24) di Syngenta, e lanciato sul mercato appena due anni fa, ha incassato il via libera dal Ministero della Salute. In questo modo Taegro sarà utilizzabile su nuove colture frutticole e orticole, nuovi patogeni di colture già autorizzate e l’impiego in campo per le orticole già autorizzate in serra. 



Paolo Borsa, responsabile tecnico delle colture specializzate di Syngenta spiega a IFN le principali novità di questa nuova etichetta: “c’è un netto ampliamento sulle colture frutticole, in quanto si potrà sfruttare Taegro nella lotta contro la botrite su tutte le drupacee e sul kiwi, senza dimenticare il comparto dei piccoli frutti –notoriamente molto sensibile a questa malattia fungina – dove non si avrà distinzione fra pieno campo e serra. Sempre per quanto riguarda le nuove colture vorrei evidenziare inoltre l’entrata in etichetta della frutta secca grazie al noce, al mandorlo e al nocciolo che potranno adoperare il formulato di Syngenta nella difesa dalla Monilia”.



“Per quanto riguarda invece le colture che possono già avvalersi di Taegro – aggiunge Borsa – è da notare l’estensione dalla serra al pieno campo per tutte le solanacee, cucurbitacee e insalate (tranne la lattuga). Per quest’ultima si potrà adoperare Taegro anche contro la lotta alla botrite. Non dimentichiamo infine che Taegro, già impiegato con successo nel controllo di botrite e oidio della vite, ha ottenuto un’importante estensione di impiego anche contro i marciumi acidi.”



Il biofungicida di Syngenta da questa campagna, inoltre, potrà essere un valido alleato per i produttori del pomodoro da industria nella lotta all’Alternaria solani: “abbiamo già svolto molte prove in campo nei principali areali produttivi italiani, inserendo nella strategia di difesa Taegro, posizionato nelle fasi finali del ciclo produttivo per sfruttarne l’assenza di residuo alla raccolta. I dati mostrano un’efficacia importante con una riduzione statisticamente significativa del danno di oltre 20 punti percentuali rispetto alla tesi che adottava la difesa classica con il Rame. Gli stessi dati si sono avuti nei confronti della Peronospora e della Phytophtora, a dimostrazione di come la formulazione innovativa a base di Bacillus amyloliquefaciens si stia dimostrando particolarmente efficace”.

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