«Crea, un partner essenziale per il futuro»

Celebrati i 150 anni della sede forlivese: «Tra le sfide da vincere anche la Sharka»

«Crea, un partner essenziale per il futuro»
“È una collaborazione vitale quella tra la ricerca pubblica e il privato, e come tale merita di essere valorizzata”. È unanime il coro di ricercatori, economisti e imprenditori che si è alzato dall’incontro tenutosi mercoledì sera tra i frutteti della sede del Crea Ofa di Forlì. L’occasione era la celebrazione dei 150 anni della sede dedicata all’Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura.

Ha aperto i saluti il direttore generale Stefano Vaccari che considera la sede di frutticoltura forlivese non inferiore a quella di Roma: “Forlì per il Crea è la ricerca. Ci troviamo nella parte più dinamica e ricca della frutticoltura italiana”.


Da sinistra verso destra Enzo Perri, Stefano Vaccari e Gianluca Baruzzi

Gli ha fatto eco Enzo Perri, direttore del Crea Ofa: “Qui c’è un entusiasmo che influenza tutti. La sede di Forlì è indubbiamente la più vivace. Ci auguriamo però che vengano adottate nuove norme per semplificare le procedure burocratiche”. 

Non sono state risparmiate le parole di encomio per definire il rapporto che lega le diverse realtà intervenute alla sede romagnola. “Qui dentro non c’è competitività ma un grande gioco di squadra– ha rimarcato Alvaro Crociani, dirigente di Ri.nova –.  Quello che al momento ci preme di più e su cui bisogna puntare è la Sharka del pesco, da combattere assolutamente”.

Ugo Palara, di New Plant, ha dichiarato: “Il Crea è uno dei pochi centri pubblici che continua a fare miglioramento genetico ed è un piacere continuare a confrontarsi sui cambiamenti futuri. Il Crea è il partner più azzeccato per il privato che necessita di fare innovazione varietale”.



“L’agroalimentare è al centro dell’attenzione mondiale perché manca il prodotto. Quello della sicurezza alimentare è infatti un tema centrale di cui si parla dalla Commissione Europea alla Banca Mondiale. Per garantirla deve essere garantita l’innovazione a 360 gradi”. Queste le parole dell’economista Gianluca Bagnara. 

Durante l’incontro finale sulle prospettive della frutta ha preso parte anche Nicola Dalmonte, vicepresidente di Coldiretti Emilia-Romagna e a guida del Consorzio Emiliano-Romagnolo: “Dobbiamo valorizzare maggiormente la ricerca italiana e soprattutto la nostra frutta. Non sempre lo facciamo, nonostante la ricerca ci abbia dato tanto. Ad esempio, le pesche piatte sono nate a Roma, ma non hanno avuto il giusto riconoscimento. Partiamo da qui, dal creare sinergie per ottenere varietà con qualche resistenza ai cambiamenti climatici”. 



Anche Stefano Francia, neoeletto presidente di Cia Emilia-Romagna, ha speso parole di riguardo riconoscendo l’importanza del Centro per tutto il territorio: “Al Crea dobbiamo lo sviluppo dell’agricoltura nel nostro territorio e dobbiamo continuare a puntare tanto sulla ricerca e formazione per creare prodotti sempre più sostenibili, gradevoli al consumo e che diano valore al territorio, altrimenti perdiamo occupazione ed economia”. 

All’evento erano presenti anche il responsabile sede Crea Ofa di Forlì Gianluca Baruzzi, il professor Silviero Sansavini e gli ex direttori Carlo Fideghelli, Walther Faedi e Alessandro Liverani che hanno ripercorso la storia della sede e condiviso i loro ricordi. 

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