«Patate, il caldo influisce negativamente sui volumi»

Raccolta nel vivo. Selenella: «Gli elateridi determinato un calo delle superfici»

«Patate, il caldo influisce negativamente sui volumi»
Finita la commercializzazione delle patate novelle, in casa Selenella ci si avvia verso la fase conclusiva la raccolta delle patate classiche che fa i conti con un caldo eccessivo, che ha comportato un calo delle rese produttive.

Di conseguenza, si è dovuti ricorrere all’adeguamento del prezzo a 1,30 euro al kg, con vendite che rimangono interessanti per le patate altamente digeribili, ricche di amidi e fonte di selenio. 



“Le temperature alte già a inizio maggio hanno messo a dura prova tutte le coltivazioni nonostante i nostri produttori adottino sistemi irrigui efficienti – spiega a IFN Massimo Cristiani, presidente del Consorzio Patata Italiana di Qualità -. Le piante hanno sofferto e questo si riflette in un un calo dei volumi per questa stagione”.

Da qui la decisione del Consorzio di aumentare leggermente il prezzo della referenza anche per far fronte all’aumento generale dei costi, che ha pesato in maniera non indifferente sulla filiera. “Vogliamo garantire continuità a tutto il sistema, supportare il lavoro dei produttori e assicurare la giusta redditività alle aziende agricole. L’adeguamento del prezzo non è speculativo – sottolinea Cristiani – ma serve a redistribuire il valore lungo la filiera”.



La commercializzazione partita il 23 luglio segue il trend delle patate novelle. “Sebbene le temperature non siano ottimali per il consumo delle patate, i volumi di vendita rimangono interessanti e in linea con le aspettative. Il consumatore riconosce un prodotto garantito, italiano e con caratteristiche che lo rassicurano. Per questo continua a premiare il Consorzio attraverso gli acquisti in Gdo, che è la prima a riconoscere il valore delle nostre referenze”.  

Da anni però, i produttori emiliano-romagnoli, e non solo, associati al Consorzio Patata Italiana di Qualità sono afflitti dagli elateridi, che determinano un calo delle superfici coltivate.

“Il problema è molto sentito – spiega il presidente – perché da diversi anni continua il ritiro di diverse molecole chimiche in grado di contrastarlo e non ne vengono introdotte di nuove. Ci troviamo quindi inermi, senza rimedi per fronteggiare l’insetto che crea danni irreparabili bucando le patate. Questo incide determinando minori investimenti in superficie da parte dei produttori”.



Da alcuni anni il Consorzio bolognese dal brand Selenella non è conosciuto solo per le patate, perché ha ampliato la propria gamma con carote e cipolle. Per quest’ultime si stanno avviando adesso le scavature. “Anche in questo caso – conclude Cristiani - il caldo eccessivo ha contribuito a generare minori rese. La commercializzazione inizierà nei mesi più freschi e siamo ottimisti. Anche se è un prodotto inserito da poco nel paniere Selenella, il consumatore si fida del marchio ed accoglie bene le nostre novità”. 

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