Albicocche tardive, partenza in salita

Lo Vullo Group: «Piante più produttive, ma richiesta inferiore»

Albicocche tardive, partenza in salita
Puntare sulle varietà tardive per evitare la concorrenza degli altri areali. È stata la scelta di Lo Vullo Group, azienda agricola di 200 ettari in provincia di Caltanissetta che da generazioni coltiva varietà di pere, pesche, albicocche e uva da tavola rigorosamente tardive. 

È infatti partita appena da una decina di giorni la raccolta delle albicocche Farbaly. “A livello produttivo questa è una buona annata – rivela a IFN il responsabile vendite Gaspare Lo Vullo -. Non abbiamo riscontrato difficoltà in fase di allegagione, e anche la siccità non si è sentita particolarmente perché abbiamo provveduto all’irrigazione tramite invasi e laghetti”.



Questa gestione dell’acqua ha fatto sì che il calibro non ne risentisse come invece è avvenuto ad altre produzioni. “È importante per la nostra azienda riuscire a immettere sul mercato un prodotto di qualità e col calibro dal giusto diametro. Se dobbiamo fare un prodotto fatto male tanto vale non coltivare niente, anche perché sarà più difficile da vendere”, sottolinea convinto il responsabile vendite. 

L’azienda gestita dai fratelli Lo Vullo ha deciso di puntare sulle varietà tardive per un motivo in particolare: “Per le varietà precoci c’è più concorrenza con la Puglia, mentre le tardive sono piante più produttive, fanno frutti più grossi e c’è meno sovrapproduzione nel momento in cui maturano”.



Una nota negativa della stagione è la produzione segnata dai continui rincari di materie prime, corrente elettrica e concimi. “Nel 2021 le spese erano state diverse, quest’anno invece siamo stati affossati dai costi e anche i consumi sono inferiori. Diamo la responsabilità alla crisi economica dovuta all’aumentare dell’inflazione”.
  
Lo Vullo Group conferisce il proprio prodotto ad una cooperativa di Catania che a sua volta lo distribuisce alla Gdo nazionale e ai mercati del nord come Verona e Padova. “Fino a quest’anno facevamo anche molto estero, soprattutto Ucraina, ma quest’anno si è bloccato tutto”, conclude Gaspare Lo Vullo. 

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