Il Ferragosto è un fuoco di paglia

Mercati all’ingrosso, non basta il turismo a risvegliare le vendite: i commenti

Il Ferragosto è un fuoco di paglia
Il Ferragosto dei mercati non è stato esaltante, tra città vuote e carovita, solo i giorni a ridosso del 14-15 agosto sono stati vivaci soprattutto per le strutture che beneficiano dei grandi flussi turistici, come Rimini e Firenze.

“I giorni precedenti al Ferragosto - afferma Giampiero Perla, operatore del mercato di Rimini - sono stati soddisfacenti grazie al grande flusso turistico della riviera. Quasi tutti gli articoli sono andati bene, soprattutto angurie e meloni che hanno rispettivamente quotazioni tra 0,60-0,70 €/kg e 1,20-1,40 €/kg. Pesche e nettarine mantengono un andamento costante positivo, prodotto locale si attesta tra 0,90 e 1,80 €/kg”.



"Vi è stata una grande domanda di ortaggi soprattutto di pomodoro poiché mancano i volumi e l’uva da tavola nonostante la qualità fatica a prendersi la scena. Adesso che si attende una flessione del turismo anche i consumi dovrebbero rientrare e il caro vita sta danneggiando i consumi di ortofrutta", aggiunge l’imprenditore.

Anche a Firenze il turismo fa respirare i mercati e aumenta le vendite di ortofrutta.
“Nei giorni di Ferragosto – spiega Aurelio Baccini, imprenditore del MercaFir – le contrattazioni sono aumentate grazie al fermento delle vacanze. Oltre a sfruttare il turismo del capoluogo toscano anche il flusso che si è riversato nelle zone balneari ha incrementato le vendite”.



"Articoli che sono andati per la maggiore sono stati gli ortaggi soprattutto pomodoro e peperoni e la frutta estiva come pesche, nettarine e angurie hanno registrato dei prezzi maggiori rispetto la media stagionale. Rispetto lo scorso anno i trend di vendita sono migliorati decisamente, complice anche la ridotta psicosi da Covid che ha aumentato il turismo", chiosa Baccini.

L’altra faccia della medaglia dei flussi turistici lungo le coste sono le grandi città come Roma e Milano che si svuotano di gente e i consumi vanno a picco.
“Giorni di desolazione – afferma Valter Arcangeli, grossista del Car di Roma – per il periodo di Ferragosto a causa di una Capitale svuotata come non succedeva da anni. I consumi sono crollati e anche i negozi al dettaglio hanno deciso di non aprire la saracinesca. Non è un problema di prezzo o prodotto ma mancano gli acquirenti che popolano la galleria”.



Per quanto riguarda gli articoli anche a Roma c’è una grande carenza di ortaggi che mantengono prezzi alle stelle. Nettarine e pesche a polpa bianca hanno avuto richieste soddisfacenti prima del grande esodo. “Ciò che temiamo – conclude il grossista capitolino – è l’aumento del caro vita che andrà ad inficiare gli acquisti all’ingrosso di ortofrutta e anche le spese di energia sfiancano gli stand”.

Anche a Fondi i tempi della corsa all’acquisto di frutta fresca estiva, tipica di Ferragosto, sembrano andati o lontani ricordi. “Il fermento ferragostano – sottolinea Elio Paparello commissionario di Fondi – è un miraggio, sono giorni di ordinaria amministrazione, anzi i consumi sembrano diminuire. Bisogna considerare che il momento storico non è florido e il costo della vita incide sui consumi. La riapertura dopo lo stop del 14- 15 non ha riservato grandi sorprese e a fondi si attende il ritorno alla quotidianità", conclude il grossista.



A Milano il Ferragosto non fa notizia come evidenzia Salvatore Musso, titolare di Masterfruit. “Un periodo normale, costanza nelle quantità vendute e nei prezzi. Ovviamente la città si è svuotata ma questo non ha comportato un tracollo delle vendite. Lunedì una partenza positiva ma oggi e mercoledì sarà il banco di prova per vedere se i consumi stanno aumentando”.



"Per quanto riguarda gli articoli vi è stata carenza di angurie e meloni che sono stati dirottati nei mercati vicino le aree turistiche, l’uva da tavola soprattutto, quella a bacca nera, non sta attraversando un grande momento - conclude Musso - Per rivedere dei mercati attivi a pieno regime si deve aspettare il controesodo di settembre".

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