Susine, tira una brutta aria

I consumi non decollano e i prezzi si abbassano. Meglio la Stanley delle cino-giapponesi

Susine, tira una brutta aria
Tira una brutta aria per le susine. Un frutto che negli ultimi anni ha faticato - al pari delle drupacee nel 2020 e nel 2021 è stato vittima delle gelate - e che in questa campagna davanti a un'offerta complessiva sostenuta incontra una domanda debole.

Il risultato, come sempre succede in queste situazioni, è un deprezzamento della merce. Chi lavora con le susine non riesce a collocare la merce e a smaltire le giacenze, fattore critico per un frutto delicato e dalla ridotta shelf life come la susina. Nel mese di agosto le quotazioni stanno scendendo a picco e anche i grandi gruppi dell'ortofrutta devono fare i conti con un mercato che pare voltargli le spalle.



I calibri più importanti come i 50+ sono ovviamente quelli più ricercati, ma nonostante siano merce rara quest'anno vengono quotati in una forbice che oscilla tra i 35 e i 40 centesimi al chilo per le varietà cino-giapponesi a polpa rossa; mentre quelle a polpa gialla spuntano quotazioni migliori arrivando verso i 50 centesimi per le pezzature migliori.

Ma se consideriamo i calibri 45/50 o quelli ancora più ridotti è un bagno di sangue. I produttori in questo periodo lavorano per meno di 30 centesimi il chilo. In questo quadro complicato c'è il susino europeo Stanley che rialza la testa: i suoi frutti spuntano prezzi migliori rispetto alle cino-giapponesi arrivando sopra i 70 centesimi il chilo per i calibri medi e sui 55 per quelli più piccoli. Dopo un esordio positivo, però, il trend è già in calo. Il nodo è sempre lo stesso: consumi ridotti.



Una situazione fotografata anche da Ismea nelle sue rilevazioni, dove le susine cino-giapponesi hanno prezzi in calo di circa il 30% rispetto all'anno scorso, mentre le Stanley ad agosto mettono a segno un più 20%. Performance ovviamente collegate alla scarsa produzione del 2021, mentre quest'anno i quintali non mancano. A mancare, però, a quanto pare sono i consumi.

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