«Elettricità, ho pagato più a luglio che in tutto il 2021»

Caro bollette, la testimonianza di un imprenditore romagnolo: «Pensavo a un errore di stampa»

«Elettricità, ho pagato più a luglio che in tutto il 2021»
Dalla grande industria di trasformazione alimentare alle realtà della meccanica agricola, dalle insegne della distribuzione moderna ai fruttivendoli, dalle cooperative più strutturate al commercio all'ingrosso: il caro energia è trasversale alla filiera e, in proporzioni diverse, colpisce praticamente tutti gli attori dell'ortofrutta.

Le bollette di luglio sono state un salasso e ora le imprese temono l'arrivo di quelle di agosto. Che arrivino per mail o per posta, quando si aprono tremano le vene ai polsi e a vedere certi importi il primo pensiero è quello di un errore di stampa.



E' lo stesso pensiero che ha avuto Pino Castrogiovanni, titolare assieme ai fratelli dell'Ortomercato Srl, società romagnola specializzata nel commercio all'ingrosso con due stand anche all'interno del Mercato ortofrutticolo di Cesena.

L'ultima bolletta, racconta l'imprenditore a Il Resto del Carlino, riportava un importo di 22 mila euro. "Più del doppio di quanto abbiamo pagato nell'intero 2021 per il consumo di elettricità, cioè 9.500 euro, e oltre il quadruplo di quanto versione mensilmente per l'affitto di due stand all'interno del mercato. Non era mai accaduto prima d'ora".



"Da quando abbiamo ricevuto la bolletta, io e i miei fratelli non facciamo che domandarci in che modo possiamo correre ai ripari e ridurre i consumi energetici - continua sulle colonne del quotidiano l'operatore ortofruticolo - Ma finora non abbiamo trovato alcuna soluzione: l'ideale sarebbe diminuire la capienza delle celle frigorifere e abbassare le scorte giornaliere di prodotti. Ma se arriva un carico dalla Sicilia o dalla Calabria non puoi certo dire al camionista di tornare domani perché devo programmare gli acquisti giorno per giorno. Lavoriamo con prodotti per definizione deperibili e abbiamo bisogno di conservarli in maniera adeguata per soddisfare le esigenze del mercato".

Aumentare i prezzi? Certo che da qualche parte l'incremento dei costi andrebbe scaricato... Ma Castrogiovanni fa notare che patate e carote, per esempio, non possono essere fatte pagare più di tanto. Il rischio è quello di andare fuori mercato e avere rimanenze da stoccare in cella... Quindi niente incassi e altra energia da spendere.

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