Mandorle, la versatilità spinge il mercato

Sciarria (La Madia): «Investiamo su ampiezza dell'offerta e packaging»

Mandorle, la versatilità spinge il mercato
La versatilità è tra i punti di forza di molti prodotti del settore ortofrutticolo, come succede ad esempio alle mandorle. Per il settimo anno consecutivo, le mandorle hanno mantenuto il primo posto come frutta secca più utilizzata nella creazione di nuovi prodotti in tutta Europa nel 2021 (clicca qui per approfondire).
Tra le aziende leader italiane per la produzione e commercializzazione di mandorle e altra frutta secca e disidratata c’è La Madia. Con il consulente dell’azienda Giuseppe Pepè Sciarria, abbiamo fatto il punto su come si sta muovendo il mercato.



Le mandorle si distinguono per versatilità, quanto è importante investire sull’offerta?
Non bisogna farsi trovare impreparati alle richieste del mercato, per questo puntiamo ad offrire sempre un’ampia selezione di prodotto. Abbiamo per esempio le mandorle con guscio tostate al naturale: si tratta di frutti molto teneri provenienti dalla California. Per le mandorle pelate e sgusciate lavoriamo molto con Spagna e California, sempre dalla Spagna arriva anche la granella di mandorle. A provenienza italiana, più precisamente dal Cilento, arrivano invece i fichi mandorlati e le mandorle pralinate. Tra gli altri prodotti, commercializziamo anche le mandorle affettate e i bastoncini di mandorla, oltra alle mandorle con guscio tostate salate e la farina di mandorle. Rientrano nel nostro catalogo anche le mandorle pelate, tostate e salate ma per la loro disponibilità è ancora limitata.



Quanto incide la provenienza del made in Italy? 
Nonostante gli Stati Uniti (California in primis) e la Spagna - seguiti dal Cile - rimangano tra i maggiori Paesi produttori ed esportatori di mandorle, anche il mercato italiano è degno di attenzione. 
Le mandorle italiane rappresentano già il 20% sul totale del nostro prodotto e quest’anno prevediamo una quota in crescita, soprattutto grazie alle nuove piantagioni installate nella Tuscia. Attualmente stiamo già commercializzando un’eccellenza come la mandorla di Avola.



Il mercato è sempre più dinamico, quali sono secondo voi le varietà emergenti?
Sicuramente la Fellamasa di origine siciliana ma anche la Tuono, proveniente sempre dagli areali siciliani e pugliesi. Se allarghiamo l’orizzonte alle produzioni estere, troviamo invece le mandorle della varietà Carmel e Nonpareil. Sicuramente quest’ultima si distingue dalle altre per il suo altissimo livello derivato da precise caratteristiche organolettiche come la morbidezza del frutto e una buccia fine che ne facilitano la lavorazione. Rientra infatti tra le tipologie maggiormente confezionate, oltre alle mandorle Carmel.


Packaging, quanto conta differenziare la proposta?
Per noi è fondamentale accontentare le diverse richieste dei nostri clienti, per questo proponiamo un’ampia gamma di confezioni. Abbiamo per esempio le bustine da 40-50 grammi, le vaschette da 125 grammi e i bicchieri in cartoncino che si prestano soprattutto per un consumo on-the-go. Allo stesso tempo manteniamo anche le confezioni più tradizionali come le buste da 500 grammi, 1 e 5 chilogrammi ma anche le confezioni sfuse da 3 o 5 chilogrammi.

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