Angurie e meloni, è stata una campagna sotto stress

Fratelli Piras: «Ecco gli effetti di costi alti, siccità e mancanza di manodopera»

Angurie e meloni, è stata una campagna sotto stress

È stata una campagna terminata in anticipo quella di angurie e meloni in Sardegna. Complice il grande caldo e la poca pioggia che ha segnato la stagione, le piante delle due referenze hanno sofferto parecchio e il melone verde invernale non è riuscito ad arrivare a settembre.

“La campagna è stata faticosa – racconta a IFN Ignazio Piras, uno dei titolari dell’azienda agricola Fratelli Piras di Samassi – perché le piante sono come noi e soffrono a stare sempre al sole. La pianta collassa se non riceve il giusto apporto idrico, per questo cercavamo di andare di notte ad irrigare per rinfrescare la pianta, soprattutto le angurie che soffrono di più”.


Il calibro ne ha risentito ma non troppo: “Con le temperature giuste un prodotto di mezzo chilo può svilupparsi maggiormente e ottenere una pezzatura ancora migliore. Quest’anno in media i calibri sono stati inferiori, ma l’aspetto e la qualità non hanno subito, anzi, il sapore dei meloni era anche migliore”.


I fratelli Piras coltivano venti ettari di meloni e 25 di cocomeri che conferisce all'Op Agricola Campidanese. Il melone verde a polpa bianca viene conservato fino a dicembre/ gennaio e la referenza continua ad essere richiesta e acquistata anche nella stagione invernale. "Soprattutto se il prodotto ha un buon gusto è un piacere consumarlo”, continua il titolare.

Le angurie senza seme, invece, quest’anno hanno visto le superfici ridotte del 20% anche a causa della mancanza di manodopera. “Lo scorso anno un paio di ettari sono rimasti in campo, lo stesso vale per i carciofi, il nostro core-business. Il problema è che non si trova facilmente chi è disposto a venire a lavorare in campagna e questo inevitabilmente influisce sulla programmazione”.


A ciò si aggiungono anche le spese produttive sempre più alte. “Il gasolio agricolo è arrivato a costare 1,60 euro al litro e aumentano sempre di più anche i concimi. Dalle nostre parti – sottolinea Ignazio Piras – si rimane a galla solo perché lavoriamo in campo dalle 6 della mattina fino alle 22, diversamente sarebbe impossibile”.

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