Acquisti bio, come si comportano le famiglie italiane

Consumi fuori casa e sostenibilità, le leve trainanti individuate da Nomisma

Acquisti bio, come si comportano le famiglie italiane

Se i consumi domestici dei prodotti bio sono in calo (clicca qui per approfondire ), i consumi interni si dimostrano complessivamente in crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%). E’ il quadro dei consumi che ha dipinto ieri Silvia Zucconi, responsabile marketing intelligence per Nomisma durante il convegno “Rivoluzione Bio – Osservatorio Sana: quale supporto all’esportazione del made in Italy”.

Ma quanto influisce sugli acquisti il contesto generale? A preoccupare gli italiani sono in particolare l’emergenza ambientale e la crisi climatica (39%) seguita dal rischio della penuria di gas o energia elettrica per uso domestico (30%), inflazione (29%), guerra in Ucraina (28%), pandemia (28%), instabilità politica e sociale (26%) e rischio di recessione (23%). Come si riverberano queste preoccupazioni sui consumi?

“L’indice dei prezzi a consumo per alimentari e bevande è cresciuto del 10,6% rispetto allo scorso anno, con una perdita media del potere di acquisto di una famiglia stimata a 2300 euro per l’anno in corso” sottolinea Zucconi. E continua: “Le famiglie rivedono il loro schema dei consumi: il 57% degli italiani prova a ridurre sprechi mentre il 52% riduce la spesa in maniera selettiva, ovvero solo per alcune categorie di prodotto, ovvero taglia il superfluo. Infine il 48% rinuncia all’acquisto di prodotti/servizi superflui. Questi dati non rappresentano purtroppo solo un sentiment ma una situazione effettiva che stanno vivendo i consumatori italiani”.

Sulla base dell’inflazione, le famiglie che hanno già ridotto i consumi – secondo i dati Ismea – sono il 74%: “In questo contesto – dice Zucconi - le vendite di largo consumo confezionato nella distribuzione moderna crescono a valore (+3,8%) ma sono ferme a volumi (0,2%). Gli italiani non hanno però rinunciato a ristoranti, pubblici esercizi e tutte quelle attività che danno senso di leggerezza dopo due anni di pandemia”.

E continua: “Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto maggiormente vendute all’interno della Distribuzione Moderna troviamo al primo posto la Drogheria Alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi )  con un peso del 57% sul totale delle vendite a valore, seguono il Fresco (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova,- e l’Ortofrutta (13%). Guardando ai singoli prodotti, come per il 2021, anche nel 2022 i prodotti maggiormente venduti rimangono le uova, le confetture e spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte.

Gli italiani sono molto attenti alla sostenibilità e richiedono interventi mirati. “Per il 60% degli italiani la sostenibilità è importante mentre per il 28% è una priorità assoluta. Per questo il bio rimane centrale nella spesa degli italiani con l’89% di famiglie (pari a 23 milioni) che nel 2022 hanno acquistato almeno una volta bio”.

I consumatori sembrano avere idee chiare su aspettative e valori che il bio interpreta. Questa consapevolezza ricade anche sui consumi fuori casa: negli ultimi 6 mesi oltre 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa in almeno una occasione, scegliendo bio soprattutto nei momenti della colazione, dei pranzi di lavoro e all’aperitivo.

E’ giunto il momento che il settore si riprenda i suoi spazi, iniziando prima di tutto dalla sua comunicazione. “Mai come in questo momento – ha detto Zucconi - è fondamentale fare il punto sul comparto biologico per implementare azioni di promozione e informazione verso i consumatori con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alimentare, incrementare conoscenza sulla certificazione, creare strumenti per facilitare scelte di consumo consapevoli, sfruttando le opportunità legate alle iniziative del prossimo Piano di Azione Nazionale per l’agricoltura biologica”.

Secondo il monitoraggio realizzato da Nomisma, emerge infatti che quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici.  

Per il successo del biologico nel mercato interno la comunicazione diviene così la leva fondamentale: informazioni chiare sull’origine delle materie prime e sulle caratteristiche del marchio devono riuscire a illustrare ai consumatori gli elementi distintivi del bio in modo semplice ed efficace. Il 52% dei consumatori chiede in modo esplicito alle Istituzioni (italiane ed europee) di intervenire con una campagna di comunicazione e di coinvolgere le giovani generazioni attraverso meccanismi di apprendimento in ambito scolastico e di sperimentazione al prodotto nelle mense scolastiche.

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