Lecanio del pesco, pressione crescente

Il tecnico di campo: «Teniamo l’insetto sotto controllo, monitoraggio a tutto spiano per il 2023»

Lecanio del pesco, pressione crescente
La stagione delle pesche volge al termine ma non si abbassi la guardia sulle minacce. I monitoraggi degli insetti dannosi, ad esempio, qualche campanello d’allarme lo fanno suonare. Bisogna tutelare la produzione del 2023.
Infatti, come emerge dal canale linkedin del Tecnico di campo Luca Castellino della Op Coop Jolly ubicata nel comune di Verzuolo in provincia di Cuneo, nei pescheti rimasti orfani degli ultimi frutti già si è operativi per monitorare le piante e osservare la presenza o meno di insetti dannosi, rilevando la presenza del lecanio.



“Dai primi giorni di settembre - racconta sul suo profilo Linkedin il tecnico - a Cuneo, in un campo di pesche che sono state raccolte 10 giorni fa, si è fatto un attento monitoraggio per rilevare o meno la presenza di un terribile insetto: il lecanio. Questa nuova cocciniglia potrebbe compromettere la produzione del frutteto nel 2023. Si, avete letto bene, nel 2023! Perché la qualità delle produzioni deve essere pianificata 365 giorni prima della raccolta dei frutti. Tutto questo nel rispetto della salute dell'ambiente, degli operatori agricoli e dei consumatori. Ricordiamocelo ogni volta che consumiamo un frutto: dietro di lui ci sono tanto sudore, sacrifici e soprattutto passione da parte di tante figure professionali”.
Il Lecanio è stato individuato, per la prima volta, in Piemonte nell’estate 2018 con le prime avvisaglie di danno sulle produzioni di pesco-nettarine e susino. Con le successive campagne il danno causato da questa cocciniglia è stato via via crescente con un exploit nel 2021.
Agrion, la fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese durante un convegno tenutosi nell’agosto del 2022 ha relazionato riguardo la tematica del Lecanio, spiegando le caratteristiche dell’insetto, la sua pericolosità e le sperimentazioni in corso per il contenimento.

Lecanio: caratteristiche e strategia di contenimento

“Il danno causato da questa cocciniglia – spiega il Tecnico di campo – è dovuto alla secrezione di melata da parte delle forme giovanili. Queste secrezioni ossidandosi vanno ad imbrattare i frutti e favoriscono lo sviluppo di fumaggini rendendoli di fatto non più commerciabili. Inoltre, le femmine hanno una elevata fecondità e la scalarità della nascita delle neanidi complica non di poco il contenimento della popolazione del Lecanio”.
Cocciniglia ancora poco conosciuta, può mettere in seria difficoltà i produttori di pesco e susino considerando l’incremento dell’incidenza del danno che l’insetto ha causato negli anni sulle produzioni. 
“Sicuramente il monitoraggio in campo – afferma Castellino – è la prima operazione da svolgere in attesa di avere conferme sulle strategie di difesa che si stanno mettendo in atto con i primi buoni risultati. Come primo screening si cerca di individuare sulla vegetazione la presenza degli scudetti e le migrazioni delle neanidi. Imprescindibile la gestione agronomica del frutteto con adeguate potature invernali al bruno e primaverili-estive sul verde al fine di contenere la vigoria della chioma e migliorare l’efficacia degli interventi fitoiatrici”.

Copyright 2022 Italiafruit News