Biologico, Aiab commenta il nuovo decreto sui controlli

Il presidente Giuseppe Romano: «Da rivedere la parte sulle sanzioni»

Biologico, Aiab commenta il nuovo decreto sui controlli

Nella giornata di martedì, si è tenuto presso il Masaf un importante tavolo di confronto focalizzato sul "c". Questo incontro ha visto la partecipazione positiva dei Presidenti delle Commissioni Agricoltura della Camera dei Deputati e del Senato, oltre al Sottosegretario Luigi D'Eramo.

Il Decreto in questione, in linea con il Decreto Legislativo 20/2018, si concentra sulla questione dei controlli e degli operatori del sistema biologico italiano. L'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab) sottolinea che l'attuale sistema di controllo e certificazione costituisce già una solida garanzia per i cittadini e che le imprese del settore lavorano costantemente per fornire prodotti di alta qualità, certificati e garantiti. 

Giuseppe Romano

Il presidente di Aiab, Giuseppe Romano, ha dichiarato: “Questo decreto era un atto dovuto a seguito della legge del bio, ma noi auspichiamo che venga fortemente rivista tutta la parte che riguarda le sanzioni indirizzate alle aziende agricole e che, oltre a generare strumenti normativi che appesantiscono ulteriormente il sistema di controllo e certificazione, con evidenti ricadute sugli operatori, si dia la più ampia disponibilità da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, per mettere a sistema le informazioni".

"Per un concreto efficientamento del sistema - ha proseguito Romano - chiediamo che i sistemi informatici siano resi accessibili agli organismi di controllo in modo da sfruttare appieno le tecnologie di rilevamento e il monitoraggio satellitare, consentendo un flusso più efficiente di informazioni tra le banche dati. Questo ridurrà la burocrazia imposta alle aziende agricole."

“In sintesi - ha concluso Romano - riteniamo questo decreto altamente punitivo nei confronti delle aziende agricole, esposte a sanzioni importanti, e crea una situazione di pericolosità per il settore che potrebbe inibire fortemente la crescita del settore stesso”.

Fonte: Ufficio stampa presidente Aiab