Biologico, è l'ora di una nuova vision

Ecco le prospettive emerse dal convegno del Consorzio Il Biologico

Biologico, è l'ora di una nuova vision

Rinnovate abitudini di acquisto dei consumatori, attenzione alla sostenibilità e nuove certificazioni. Sono i trend con cui il settore biologico si sta confrontando in questo ultimo periodo. Se ne è parlato giovedì scorso a Bologna durante la 34esima Assemblea del Consorzio Il Biologico nel convegno intitolato “Scenario e prospettive per il biologico italiano tra sfide e opportunità”.

Ad aprire i lavori è stato il professor Gabriele Canali, docente di economia agroalimentare alla Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che ha portato alla luce le nuove sfide ed opportunità del comparto bio. “Da una parte i consumatori, sempre più alle prese con un impoverimento da inflazione, stanno rivalutando i propri acquisti tenendo in considerazione referenze più convenienti” ha spiegato. E ha aggiunto: “La crescente attenzione alla sostenibilità ha spinto allo sviluppo di nuove certificazioni, come residuo zero, Igp e altre, che rischiano di accaparrarsi nuovi consumatori a discapito del bio”.
Il professore ha precisato come i consumatori stiano iniziando a cambiare la loro percezione sul biologico, fino ad oggi ancorata ad un’immagine “storica” che non è andata di pari passo con le nuove esigenze del mercato.
Dal lato dell’offerta, un ruolo chiave può essere svolto dalle istituzioni, a patto di invertire la rotta. “Le politiche agrarie dovrebbero sostenere le produzioni e le filiere biologiche invece di erogare contributi per superfici destinate a coltivazioni bio”, ha precisato Canali. 
Da qui nasce l’esigenza di disegnare una nuova vision per il biologico attraverso un approccio olistico, che comprenda forme di collaborazione efficaci, meglio se verticali, per incontrare la crescente domanda di sostenibilità, specie nelle nuove generazioni.

Il testimone è poi passato a Cristina Farina, account developer Nielsen, che ha portato alla luce i fondamentali che inquadrano il contesto attuale in cui si inserisce il biologico.

Dopo una crescita a doppia cifra dei volumi di vendite del biologico, che hanno sfiorato il 20% nel triennio 2015-2017, vi è ad oggi una netta battuta d’arresto. “A frenarne la crescita è sicuramente un’inflazione alle stelle e l’emergente competizione con altre certificazioni che hanno distorto l’attenzione del consumatore dal biologico”, ha commentato Farina. “Nessuna area merceologica – ha aggiunto - è esente da questa situazione, compresa l’ortofrutta, che comunque rimane è la categoria dove il bio pesa di più, il 4,5% nell’ultimo anno. Nei formati distributivi solo il discount ha registrato una crescita sul biologico, pari al 12% nell’ultimo anno”.

Il retail specializzato ha svolto un ruolo fondamentale nel promuovere il successo dei prodotti biologici, ma ha poi subito un arresto. “Ciò si è verificato perché retail e biologico si sono un po’ seduti sugli allori, leggendo dati di eccellente crescita negli anni passati”, ha precisato Roberto Zanoni, presidente di AssoBio. Nei canali distributivi “la pancia del mercato biologico si trova sicuramente nel retail ma è bene pensare anche a canali alternativi",  ha affermato Massimo Monti, presidente del Consorzio Il Biologico e Ad di Alce Nero. "Sarebbe doveroso arrivare con il biologico nelle scuole perché è lì che si costruisce la cultura per il cibo delle nuove generazioni”.

Considerato che la penetrazione del biologico nelle famiglie italiane è pari all’80%, è essenziale oggi concentrarsi sulla selezione dei prodotti: infatti, ancora non esistono sufficienti opzioni bio per riempire il carrello dei consumatori. “Bisogna comprendere che non è necessario togliere referenze basso rotanti, ma capire perché ci siano e ragionare su assortimenti e profondità di gamma perché il biologico ad oggi ha pochissime referenze e il confronto con il tradizionale risulta complicato”, ha affermato Paolo Pari, vice presidente del Consorzio Il Biologico e direttore di Almaverde Bio Italia. Si dovrebbe cercare di costruire un ponte di collegamento fra biologico ed istituzioni. “Stiamo lavorando con i ministeri per istaurare un dialogo, la politica deve decidere di spingere il biologico, altrimenti si farà veramente fatica” ha concluso Roberto Zanoni.

Al convegno sono intervenuti anche Alessandro Masetti, responsabile freschi e surgelati Coop Italia e Matteo Merlin, direttore marketing Pedon Spa; ha moderato il convegno Cristina Lazzati, direttore responsabile Mark Up e Gdoweek.

Ha collaborato Alberto Biffi