Castagne, luci e ombre delle vendite in Gdo

Aumenti a volume ma prezzo in calo

Castagne, luci e ombre delle vendite in Gdo

La campagna castanicola 2022 è stata ritenuta particolarmente negativa dai produttori, a causa dei prezzi troppo bassi raggiunti in campagna. Tuttavia, i dati di vendita della GDO italiana, nella fattispecie relativi ai canali Iper+Super rilasciati da IRI ed elaborati dal Monitor ortofrutta di Agroter, mostrano un trend positivo rispetto al 2021: +13% a valore e + 17% a volume. Il prezzo in vendita è sì, calato, ma solo del 4%. Quindi, leggendo questi dati si fatica a capire lo sconforto da parte della produzione.
 

Il bandolo della matassa si scioglie analizzando i dati produttivi: secondo l’Istat dal 2021 al 2022, la raccolta di castagne e marroni è aumenta di ben il 40%, passando da poco più di 40 mila tonnellate ad oltre 60 mila tonnellate. È chiaro ed evidente che i canali di vendita non sono riusciti ad assorbire un incremento così cospicuo da un anno all’altro e questo ha provocato un deciso calo delle quotazioni in campagna.

Torniamo al mondo retail e proviamo a comprendere meglio gli aspetti salienti che si sviluppano durante la campagna commerciale.
Le castagne e i marroni da ottobre a fine gennaio sviluppano ottime vendite, con il mese clou di novembre che coincide anche con il periodo della loro migliore qualità organolettica e dove - per tradizione - i consumi sono elevati e trasversali in molte regioni italiane, supportati con l'aiuto di promozioni e di esposizioni massificate e accattivanti (ad esempio sagre evidenziate nei reparti).
Purtroppo, negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a diversi problemi di qualità a livello produttivo che hanno penalizzato i volumi esitabili e, quindi, per questa mancanza, i prezzi lungo tutta la filiera sono stati molto alti per il poco prodotto di qualità.

Castagne-marroni devono anche la loro crescita nei consumi alla loro versatilità in cucina, diventando nel corso degli anni prodotti gourmet (con i marroni a prendersi la scena sulle castagne), ideali anche per lo street-food. Difficile resistere al loro profumo quando nelle città si trovano i caldarrostai che stanno abbrustolendo queste specialità.
All’interno del reparto ortofrutta, poi, castagne e marroni sono prodotti di difficile gestione, in quanto la freschezza è determinante per la loro vendita, avendo una shelf-life abbastanza breve e quindi le rotazioni giornaliere devono essere sostenute, onde evitare ammuffimenti o avvizzimento dei frutti. Proprio per questo, la stagione del fresco di solito dura poco più di 3 mesi, ma che poi si allunga fino ad aprile, con i prodotti trasformati, che se pur già presenti a inizio di campagna - come le farine di castagne e/o marroni, le castagne secche e le castagne-marroni pre-cotti (questi ultimi da alcuni anni ci permettono di gustarcele anche nei mesi caldi) - segmentano l'offerta fino a fine primavera. 
È interessante notare uno sforzo congiunto fra il produttore, che sta ampliando l’offerta nell’ottica di destagionalizzare la vendita, e la distribuzione che sta dando spazio alle novità. In conclusione dobbiamo dire che bisogna insistere su questa strada per evitare che si ripetano crisi alla produzione. 

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli