Come i cinghiali devastano un agrumeto

La denuncia di Cia Puglia. Danni e rabbia

Come i cinghiali devastano un agrumeto

I danni da fauna selvatica sono l'ennesima criticità a cui l'agricoltura è chiamata a far fronte. E in questo ambito i cinghiali sono tra gli animali più dannosi. In una notte di "lavoro" sono capaci di devastare intere produzioni.

E se quelle a pieno campo sono le più esposte, anche gli impianti frutticoli non possono dormire sonni tranquilli. Ad esempio ieri Cia Puglia ha pubblicato su Facebook cos'hanno fatto i cinghiali in un agrumeto nell'agro di Castellaneta, nella provincia di Taranto.

Gli animali selvatici hanno praticamente arato l'agrumeto, scavando profonde buche alla base degli alberi e in alcuni casi rovinando anche i tronchi e l'impianto di irrigazione.

Anche negli areali più a nord della Puglia si assiste allo stesso problema. Nelle campagne di Andria, per esempio, i danni sono consistenti, come dicono ai microfoni di Videoandria.com il presidente di “Io Ci Sono!” Savino Montaruli e l’imprenditore agricolo Giovanni Larosa. I due denunciano danni alla produzione di ortaggi e agli impianti di irrigazione. 

Intanto il neo ministro Francesco Lollobrigida nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto Stefano Laporta, presidente di Ispra, "per approfondire la possibilità di una collaborazione tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L’obiettivo è quello di risolvere le criticità che riguardano gli ungulati e i grandi carnivori nell’ottica di una relazione corretta tra la presenza dell’uomo, quella della fauna selvatica e la sostenibilità ambientale - ha dichiarato il titolare di via XX Settembre - Su questo ho avuto modo di confrontarmi anche con il Sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro, per promuovere un’azione comune in linea con le esigenze dei cittadini. L’eccessiva presenza di determinati animali su alcuni territori crea squilibri causando rischi per la salute pubblica e per alcuni settori produttivi strategici, oltre a vanificare un’azione di protezione di altre specie. Il confronto è stato puntuale e proficuo. Nei prossimi giorni si svolgeranno tavoli tecnici per portare avanti il lavoro già iniziato nel passato ma, soprattutto, per riuscire a trovare rapidamente le risposte in termini normativi. Abbiamo la necessità e il dovere di affrontare problemi inevasi da tempo e che gravano sul bilancio dello Stato per milioni di euro. Ho informato i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, che mi avevano rappresentato le criticità emergenti sui loro territori rispetto alla presenza dei grandi carnivori, delle azioni che abbiamo intrapreso in continuità con loro e le istituzioni scientifiche del settore. Da queste ultime intendiamo trarre tutte le indicazioni tecniche in linea con le disposizioni italiane ed europee - ha concluso Lollobrigida - Il governo sarà pronto a dare seguito alle iniziative che gli saranno indicate dal Parlamento”.