Decreto flussi, incognita burocrazia

Previsti 13mila arrivi in più, ma maggiori vincoli nell'assunzione

Decreto flussi, incognita burocrazia

Il decreto flussi del governo Meloni, necessario per garantire la manodopera nei campi, promette più lavoratori extracomunitari, superando in termini quantitativi quelli previsti dal precedente governo Draghi. Allora i lavoratori coinvolti erano 69.700, mentre oggi salgono a quota 82.705. Ben 13mila lavoratori non comunitari in più, decisamente utili al settore agricolo. 
 

Come fa emergere anche il Corriere della Sera, per i datori di lavoro però da quest’anno ci sono più vincoli. Le procedure per le assunzioni infatti cambiano. Il governo ha acceso i riflettori su una norma del Testo unico sull’Immigrazione quasi mai applicata in passato. 

Il datore di lavoro che voglia assumere un lavoratore migrante sarebbe obbligato in via prioritaria a verificare prima presso il centro per l’impiego competente la disponibilità di un lavoratore italiano o comunitario già presente sul territorio a ricoprire il posto per il profilo ricercato. 

Rimane da capire se può riuscire l’incastro tra le procedure richieste e i tempi di perfezionamento del decreto flussi. il tutto seguendo le reali esigenze delle imprese che hanno urgenza di assumere forza lavoro.