Sardegna, la zona bianca aiuta il business ortofrutticolo

Lotta: si vende un po' di più, tante incognite. Fragole, carciofi, asparagi: manca prodotto

Sardegna, la zona bianca aiuta il business ortofrutticolo
Lo scorso primo marzo la Sardegna è diventata la prima regione in zona bianca e il business ortofrutticolo ne ha guadagnato, anche se in maniera non eclatante: "Riusciamo a vendere un po' più di prima - spiega il direttore commerciale di Agricola Campidanese, Salvatore Lotta - l'apertura dei ristoranti sino alle ore 23 e di bar, pub, caffetterie e attività assimilabili sino alle ore 21 ha sicuramente ripercussioni positive su tutto il sistema economico, anche se non è certamente un marzo come tutti gli altri, basti pensare alla totale assenza di turisti; si percepisce una sensazione diversa da quella di un periodo di piena normalità". Il numero dei contagi, inoltre, sta crescendo e questo preoccupa in vista dei mesi primaverili, quando proprio il turismo inizia a giocare un ruolo decisivo per l'isola. 



Venendo all'andamento dei prodotti ortofrutticoli locali, Lotta spiega come le fragole stiano performando molto bene, a fronte però di una forte carenza di prodotto: "Andremo in piena produzione a fine marzo, finora i volumi sono veramente esigui a causa del clima ostile e in particolare della mancanza di luce nelle settimane che avrebbero dovuto determinare la maturazione". 



Manca all'appello, sempre per colpa del meteo, un'altra referenza di punta dell'Op, il carciofo: "Difficile,  trovarne di belli e sani - puntualizza il direttore commerciale di Agricola Campidanese - ma  la settimana prossima dovrebbero aumentare i quantitativi". Prime battute per gli asparagi, in ritardo di circa tre settimane: "Stiamo iniziando ora a raccogliere volumi discreti, siamo alle prime battute e solo dopo metà marzo ne sapremo di più circa la reale intonazione del mercato". 


 
I consumi di ortofrutta, in generale, non "brillano": "Alcune catene distributive, anche al Nord, hanno rallentato gli acquisti, c'è la deflazione e operare in zona rossa o arancione non è piacevole...", conclude Lotta. 

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