Perché trasformare la ciliegia in un bonbon

La nuova frontiera per questo frutto è erodere quote di mercato ai dolci

Perché trasformare la ciliegia in un bonbon
La ciliegia ha un'opportunità probabilmente unica nel panorama ortofrutticolo: quella di far concorrenza al ricco mondo dei dolci. La nuova frontiera per questo frutto è il bonbon, per arrivarci serve intraprendere un percorso di qualificazione che poggia sì su due aspetti principali - il gusto e l'aspetto - ma che necessariamente coinvolge tutti gli attori della filiera. La produzione, che dalla scelta varietale alle tecniche di coltivazione deve proporre frutti dalle caratteristiche straordinarie; il mondo delle tecnologie, che queste peculiarità le deve saper selezionare; le centrali ortofrutticole, che devono creare non solo linee premium, ma ribaltare i paradigmi e passare da una vendita a chilo a un'offerta stile confezione di cioccolatini; per finire alla distribuzione, che deve saper raccontare al consumatore questa proposta.

Un percorso di questo tipo non è banale: immaginare una ciliegia bonbon vuol dire avere calibri consistenti e una soddisfazione palatale comparabile a quella che può regalare un cioccolatino. Ma le ultime varietà possono aiutare i produttori su questo fronte.  Fondamentale, però, mantenere nel tempo la promessa di dolcezza, quella qualità coerente che sinora è stato un limite allo sviluppo del valore di questo frutto.

Ma strutturando la proposta cerasicola anche in questa direzione, è possibile incrementare consumi e soprattutto il valore: la ciliegia può diventare un fine pasto eccellente, un sostituto del dessert. Come frutto snack qualche limite ce l'ha - dal picciolo al nocciolo, il consumo on the go non è magari così comodo come quello di un'uva seedless - ma la sua gratificazione palatale è l'arma in più che può schierare per erodere quote di mercato ai dolciumi. Più ti porti verso quel livello - dove l'euro chilo è decisamente importante - più puoi incrementare il valore dell'offerta. Ma devi avere le caratteristiche giuste.



Di questa prospettiva, della selezione della qualità dei frutti, del mercato e delle possibili strategie di marketing ne parleremo mercoledì mattina alle 11 nella nuova diretta sui nostri canali social dedicata proprio alla ciliegia (clicca qui per ricevere il promemoria su Facebook e qui su YouTube). Ne parleremo con: Nour Abdrabbo, direttore commerciale Unitec; Cristian Moretti, direttore generale Agrintesa; Andrea Fedrizzi, responsabile marketing Melinda; Nicola Giuliano, presidente Op Giuliano Puglia Fruit; Massimiliano Del Core, executive manager Op Pignataro e Roberto Della Casa, direttore scientifico Monitor Ortofrutta Agroter.

La ciliegia è un frutto stagionale che si presta a un'ulteriore qualificazione e i consumatori - come dimostrano le ricerche del Monitor Ortofrutta di Agroter - sono pronti a sceglierle al posto dei dolci. Quando è stato chiesto agli italiani quale fosse il frutto che più li appaga a livello gustativo, la ciliegia è stata la più gettonata con il 25,7% dei consensi (che nel Centro Italia sale al 34%) e il 91% preferisce consumarla a casa. Questo frutto appaga di più gli over 55, mentre i giovani preferiscono la fragola. Aspetto (64%), il Paese di origine (51%), provenienza locale (47%) e solo al quarto posto il prezzo (34%), sono i principali driver d'acquisto delle ciliegie per gli italiani.



Evidenze su cui è bene riflettere per strutturare un'offerta gourmand. Perché se i dolci sono sempre buoni, per i frutti questo non è sempre vero. E proprio la qualità coerente è uno dei nodi da affrontare per lo sviluppo del mercato: ecco che le attività di sorting sono la chiave per il successo. Anche dell'export. Appuntamento a mercoledì mattina per discutere assieme di tutto questo.



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