Prezzi frutta estiva, in Spagna scatta subito la protesta

«Concorrenza marocchina e strapotere della Gdo»: ad Almería iniziative per angurie e meloni locali

Prezzi frutta estiva, in Spagna scatta subito la protesta
Frutta estiva, in Spagna è già tempo di proteste. Coexphal, associazione delle organizzazioni dei produttori di frutta e verdura di Almería ha organizzato venerdì un "ritiro simbolico" di meloni e angurie a causa della pessima situazione di mercato di entrambi i prodotti. Dopo un buon inizio, la settimana scorsa i listini sono crollati del 30% e oltre a causa soprattutto della concorrenza extra Ue. Mentre sugli scaffali della distribuzione, sottolinea l'organizzazione, i prezzi restano alti.



"Melone e anguria sono reduci da settimane di forti cali di valore che non premiano l'eccellente qualità, la freschezza e il sapore che queste produzioni godono in questo momento", sottolinea Coexphal, il cui consiglio di amministrazione ha espresso indignazione per la situazione attuale, per il divario di quotazioni tra produzione e vendita e per l'inefficacia della legge nazionale recentemente emanata per il miglioramento del funzionamento della catena alimentare: "Non risolve il problema dei prezzi e pone il produttore spagnolo in una posizione di svantaggio competitivo rispetto ai paesi terzi, come il Marocco, che hanno costi all'origine molto bassi”.



Un problema per il mercato interno ma anche in chiave export: "Magazzini e centrali ortofrutticole sono pieni di meloni e angurie spagnoli eccellenti che non trovano spazio in Europa, dove in compenso è pieno di referenze marocchine", la precisa denuncia. Di qui la decisione di effettuare i due atti simbolici, con il ritiro di prodotti in due stabilimenti della società Albaida Residuos Sl, uno a Níjar e l'altro a La Mojonera, sempre nella regione di Almeria.

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