Lo zucchino dell’Agropontino verso l’Igp

Elevate caratteristiche organolettiche e ottima conservabilità per l'ortaggio coltivato da Op Sotea

Lo zucchino dell’Agropontino verso l’Igp
Dalle elevate caratteristiche nutrizionali ed organolettiche, lo zucchino dell’Agropontino è un ortaggio altamente proteico, ideale per l’alimentazione di tutti gli sportivi e si denota per la sua ottima conservabilità. A coltivarlo l’Op Sotea di San Felice Circeo (Latina) che ne produce circa cinquemila tonnellate l’anno.

“Questo ortaggio rappresenta il 30% della nostra produzione totale – spiegano a Italiafruit News Giovanni Carotenuto e Biagio Carnevale, rispettivamente presidente e tecnico agronomo della cooperativa – l’unicità delle caratteristiche pedoclimatiche del territorio conferiscono allo zucchino una buccia più chiara e uno spessore più consistente rispetto alle altre zucchine prodotte sia nelle aree geografiche nazionali (Sicilia, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia etc) che in quelle estere”.



E continuano: “Al fine di valorizzare le peculiarità dell’ortaggio, ci stiamo muovendo insieme ad altre realtà della zona per richiedere il riconoscimento della certificazione Igp”.
Sotea coltiva le zucchine per 10 mesi l’anno, da settembre a giugno tra le superfici in coltura protetta e in pieno campo. Non molto positiva la stagione commerciale: “Adesso siamo a fine ciclo – specifica il Tecnico – e quest’anno i continui sbalzi termici hanno abbassato in maniera significativa le rese produttive. Oltretutto i primi sei mesi dell’anno sono stati contrassegnati da una crisi di mercato per le zucchine: di conseguenza il prezzo medio finale di vendita nel primo semestre si è attestato intorno ai 40 centesimi. Considerando le trattenute della cooperativa, il prezzo finale liquidato al produttore/socio è ben al di sotto del costo di produzione per le zucchine”.



Nei prossimi mesi Sotea proporrà le zucchine anche come prodotto trasformato nella versione sott’olio. Proprio con questo prodotto l’azienda ha vinto il progetto “Food Innovation Hub” finanziato dalla Regione Lazio e dalla Camera di Commercio per la realizzazione di prodotti innovativi. I prodotti regionali di nuova costituzione, dovevano essere presentati all’ Expo2020 di Dubai, evento rimandato a causa della pandemia. “Abbiamo realizzato le prove con due prototipi – dicono Carotenuto e Carnevale – una zucchina tagliata a fette e la seconda a filetti. Le prove sono terminate da poco e nei prossimi mesi inizieremo la fase di commercializzazione. Sono proprio le tipicità organolettiche delle zucchine e la loro conservabilità che permettono di realizzare referenze nuove di elevata qualità”.



L’ Organizzazione di Produttori (Op) è composta da 35 soci e si estende su una superficie di circa 200 ettari, di cui 120 in serra e 80 in pieno campo, tutti in provincia di Latina e precisamente nel comprensorio agricolo tra San Felice Circeo, Sabaudia e Terracina definito il “Triangolo d’Oro”. Oltre alle zucchine disponibili per dieci mesi l’anno, Sotea produce anche angurie, melanzane e peperoni. La stagione autunno-invernale è invece dedicata alle ‘colture fredde’ (rapa, ravanello, carota, trocadero, cavolo rapa) che sono vendute prevalentemente in centro Europa.

L’azienda commercializza i suoi prodotti per metà sul territorio italiano e per metà su quello estero. “Forniamo le varie piattaforme per arrivare alla Gdo e ai principali mercati italiani – sottolinea il presidente – la maggior parte dei prodotti sono distribuiti a marchio del distributore mentre il nostro marchio si ritrova soprattutto nei mercati e nei supermercati di prossimità”.



Relativamente alla stagione delle angurie, Carnevale sottolinea ritardi di raccolta dovuti a fattori climatici: “Le basse temperature hanno ritardato prima la fioritura e l’allegagione e successivamente lo sviluppo e la maturazione dei frutti”.
L’azienda coltiva angurie su 150 ettari tra pieno campo e coltivazioni in ambiente protetto: le raccolte iniziano in serra nei primi giorni di maggio, mentre la campagna termina nel periodo post-Ferragosto con il campo aperto.
“Anche se la qualità dei frutti è rimasta uguale allo scorso anno – conclude l’ agronomo - quello che ha influito di più sulla campagna della cucurbitacea sono i fattori ambientali avversi. I ritorni di freddo nel mese di maggio non hanno favorito la commercializzazione delle angurie del periodo iniziale; ora siamo all’ ultima settimana della raccolta in serra, a luglio e agosto inizieremo il raccolto in pieno campo. Il 2021 per le angurie è un’annata decisamente negativa: inizialmente il freddo non ha invogliato le richieste e remunerato le primizie; attualmente, nonostante il rialzo delle temperature abbia favorito la domanda e i consumi, la quotazione economica dei cocomeri non è ancora ottimale e si registrano prezzi di vendita pari a 0,20 €/kg. La prossima settimana avvieremo la raccolta delle angurie in pieno campo, che proseguirà per tutto il mese di luglio e agosto, con l’auspicio che possa esserci una ripresa del livello dei prezzi di vendita”.

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