«Ortofrutta in Gdo, troppe cose non vanno»

Gasbarrino: siamo allo spartiacque, ecco cosa serve per vincere le tante sfide

«Ortofrutta in Gdo, troppe cose non vanno»
Perentorio, visionario, provocatorio, fucìna di stimoli in una esposizione ricca di informazioni e dati: Mario Gasbarrino è stato uno dei punti di forza dell'Innovation Forum Digital, atto d'esordio dello Speciale Frutta e Verdura che, dopo il webinar di mercoledì 30 giugno, proseguirà, in presenza, il primo dicembre al Centro Congressi Fico di Bologna. 

"Viviamo un cambiamento epocale, discountizzazione e online sono le due nuove frontiere", ha esordito l'Ad di Decò, che ha alle spalle una lunga militanza in Gdo. "I retailer devono adeguarsi o usciranno di scena". I numeri, gli eventi, parlano chiaro: "Negli ultimi 15 anni, in Europa, Lidl e Aldi hanno ampiamente sopravanzato Carrefour in termini di fatturato 85 miliardi contro 50; la spagnola Mercadona nel 1994 valeva l'equivalente di 600 milioni di euro, nel 2020 ha raggiunto i 26 miliardi". 



"E' in atto una evoluzione che privilegia i formati più piccoli - con qualche eccezione come Costco, la grande catena americana di ipermercati all'ingrosso - specializzati, multicanale", ha aggiunto Gasbarrino. "In Italia, sempre negli ultimi 15 anni, le marche leader hanno perso quota scivolando dal 27 al 15%, la Mdd ha raddoppiato l'incidenza ma siamo ancora la cenerentola dell'Europa. Il premium, intanto è il segmento più dinamico mentre nell'ultimo biennio le vendite non promozionali sono cresciute tre volte più di quelle promozionali. Ma, attenzione, continuiamo a fare promo con sconti sempre più forti tutte uguali". 

E poi l'online: "E' cresciuto del 200% in due anni, pur partendo da ordini di grandezza contenuti. Indietro non si torna. Siamo a uno spartiacque: in futuro parleremo di retail prima e dopo la rivoluzione e-commerce. Ed è la fine del duopolio industria di marca-distribuzione: insomma, è la caduta del nostro muro di Berlino".


 
Intanto cambiano i valori degli asset: "I negozi sono e saranno sempre meno importanti, lo sono e saranno sempre più le reti, i sistemi, i clienti. Ma la vera discriminante sarà il portafoglio dei fornitori". 

I punti vendita del futuro dovranno essere diversi, spostarsi verso prodotti freschi, esperienziali, "ci sarà una proliferazione di formati e ogni insegna dovrà trovare la sua collocazione ideale", ha aggiunto Gasbarrino. Il tutto rivolgendosi a un consumatore che deve essere assecondato ma anche educato.



Quindi una sferzata: "Per la frutta la Gdo, ma non solo, si è concentrata troppo sull'aspetto estetico tralasciando il gusto. Il supermercato, nel reparto ortofrutta, non riesce a fare il supermercato: il consumatore non trova qualità diverse, alta e meno alta, forse perché lo sfuso non lo permette. E il confezionato è sì una soluzione, ma attenzione: la plastica, oggi con la sensibilità attuale, rischia di far perdere valore". Ecco allora che "utilizzando al meglio le nuove tecnologie, quindi innovando, bisogna trovare il modo di proporre una offerta diversificata, a misura di cliente, puntando di più sul sapore".

Per l'ortofrutta l'ecommerce rappresenta una sorta di prova del nove: a sceglierla, per il cliente, è infatti il retailer, che non può sbagliare: "Cortilia, con la quale collaboro da anni, ha trovato la quadratura del cerchio, spedisce frutta davvero buona. Come? Puntando su un'attenta selezione, sulla sostanza. Meno estetica, più etica e più sapore: così la Gdo potrà andare a prendersi quel 40% di mercato dell'ortofrutta che ancora non passa dagli scaffali della moderna distribuzione".

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