Ancora maltempo: chicchi di grandine grossi come mele

Ancora maltempo: chicchi di grandine grossi come mele
Ancora maltempo, ancora devastazione nei campi.  Martedì nel torinese e nel mantovano sono piombati chicchi di grandine grossi come mele, del diametro di sei centimetri (come dimostra la foto sopra, pubblicata dal Corriere della Sera). Nella zona del Garda, a causa di una tromba d’aria, una scuola media e un hotel sono rimasti senza tetto. Un tornado, in Veneto, si è abbattuto sull’altipiano di Asiago. Disagi anche in val d’Ossola (Piemonte) per un’alluvione e all’aeroporto di Milano Malpensa, dove un Boeing dell’Emirates è rientrato d’emergenza a causa di una grandinata che ha danneggiato vetri e fusoliera. 

Il maltempo martedì si è scatenato di nuovo sul Nord Italia ma presto si sposterà al Sud. Nel Comune di Castel Goffredo, in provincia di Mantova, martedì si è registrata una grandinata violentissima. "Così grande — sottolinea il sindaco Achille Prignaca, che ha un’azienda agricola — non si era mai vista: è stato un evento eccezionale". Nel Bresciano, a Gambara, un’ambulanza è stata letteralmente travolta dal tetto divelto dal vento e quindi bersagliata dalla grandine. Come a Roero, nel Cuneese, dove l’altra sera notevoli accumuli di ghiaccio hanno riempito le strade. Palle di ghiaccio sono cadute anche a Monteforte d'Alpone in provincia di Verona, nella zona del Soave su vigneti e frutteti.



L’agricoltura ne ha risentito, con perdite milionarie. Solo tra Castiglione delle Stiviere e Castel Goffredo sono stati colpiti 1.200 ettari coltivati, fa sapere la Coldiretti: "Nei prossimi giorni sarà possibile una stima dei danni che comunque non saranno inferiori ai 2 milioni di euro. Molto dipenderà anche dalle perdite accusate da colture ad alto valore aggiunto come vigneti e pomodoro"

Con le ultime bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate dalle dimensioni anomale che hanno investito a macchia di leopardo le regioni del Nord Italia salgono a milioni di euro i danni causati dal clima impazzito in una estate 2021 bollente e siccitosa in cui si contano però, fino ad ora, lungo tutta la Penisola già 426 eventi estremi secondo i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha devastato campi di mais, grano, soia, girasole e ortaggi in pieno campo con terreni allagati, alberi sradicati e serre scoperchiate.  Una vera calamità – sottolinea la Coldiretti – in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina alla vendemmia. 
 
Il maltempo – precisa la Coldiretti - si è spinto fino alla provincia di Treviso dove una piccola tromba d'aria ha fatto registrare danni ad annessi rustici e serre nei comuni lungo il Sile da Mogliano Veneto a Casier.  Al sud continua a persistere invece il grande caldo con la siccità che alimenta gli incendi dall’Abruzzo alla Puglia fino alla Sardegna dopo un mese di giugno che con una temperatura superiore di 2,18 gradi alla media storica che si classifica come il quarto più caldo in Italia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’elaborazione Coldiretti su dati Isac Cnr.
 
Siamo di fronte in Italia – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo ma ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.



Intanto la nuova eruzione dell’Etna fa salire il conto dei danni nelle campagne con cenere e lapilli sulle coltivazioni di ortaggi, piante e fiori. Un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano – sottolinea Coldiretti – e che quindi bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc.
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