Pere, sette punti per superare la crisi

Un gruppo di oltre 250 produttori invia una lettera all'Emilia-Romagna: "Vogliamo essere ascoltati"

Pere, sette punti per superare la crisi
La pericoltura del Nord Italia verte in una situazione di estrema difficoltà, tanto che i produttori cominciano ad organizzarsi in gruppi per poter esporre le problematiche alle Istituzioni. Uno di questi è nato nel bacino pericolo dell’Emilia-Romagna, capitanato dall’organizzatore Luigi Golinelli, che ha recentemente inviato una petizione all’assessore regionale dell’Agricoltura Alessio Mammi con sette punti fondamentali per salvare la pericoltura.

“In poche settimane abbiamo messo insieme le valutazioni di oltre 250 produttori agricoli dell’Emilia-Romagna, un numero che aumenta giorno dopo giorno - dice a Italiafruit News - In tutto produciamo più di 3.500 ettari di pereti tra Ferrara, Modena, Bologna e Reggio-Emilia, ma stanno entrando nel gruppo anche aziende agricole lombarde e venete, perché la situazione di questa stagione è veramente drammatica a causa delle gelate, dell’alternaria e della cimice asiatica. Basti pensare che stiamo raccogliendo varietà che ci garantiscono solo 20-30 quintali per ettaro. Quest’anno raccoglieremo solo un sesto delle produzioni di pere: siamo disperati, le banche non ci aiutano e vogliamo avere la speranza di poter superare il 2021 e quindi di poter continuare a svolgere il nostro lavoro di produttori. Non ci riusciremo di certo, se le Istituzioni non ascolteranno i nostri bisogni e non ci aiuteranno con misure adeguate ed immediate”.
 
L’idea del gruppo non è quella sostituirsi a sindacati o a delegati di Op, cooperative o consorzi. Ma di portare all’attenzione della Regione Emilia-Romagna i pensieri e le ragioni di chi tutti i giorni si sporca le mani per produrre pere. “La pera è la coltura frutticola più compromessa dal gelo della scorsa primavera, ma rappresenta anche una vera e propria cultura in Emilia-Romagna, dove coltiviamo varietà che hanno una storia di 300 anni”. Il problema è che il futuro è in pericolo: “A fronte delle mancate produzioni, tantissimi produttori non riusciranno ad arrivare a fine anno. Gli espianti sono già iniziati e aumenteranno vistosamente fra 10 giorni, quando tutti capiranno la tragedia che è in corso”.



Per superare la crisi, il gruppo si è riunito (foto sopra) e ha stilato una lista di sette punti che “vorremmo discutere urgentemente con l’assessore Mammi ed il Presidente Bonaccini – sottolinea Golinelli – Non c’è tempo da perdere. Chiediamo: l’esonero contributivo, immediato e totale per gli anni 2020 e 2021; l’aumento consistente della dotazione di 105 milioni di euro del Fondo di solidarietà; l’erogazione di un ristoro del 30% sul fatturato del 2021, con riferimento sull’anno 2020, da parte dell’Agenzia delle Entrate; l’apertura di una misura regionale sul Psr 2021 e 2022 sul ripristino del potenziale produttivo, danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici”. 

Un altro punto fondamentale è “la richiesta all’Ue di un sostegno anticrisi forfettario compensativo ad un ettaro, a valere sull’articolo 221 del regolamento Ue 1308/2013 sulle Misure eccezionali, con prelievo sulla riserva da crisi, attualmente capiente di 487,6 milioni di euro, integrandolo con uno stanziamento a livello regionale. Chiediamo infine l’istituzione di un prestito bancario garantito da Ismea della durata decennale, con un congruo periodo di ammortamento, e l’attivazione regionale dell’articolo 7 del regolamento 1305/2013 sui Sottoprogrammi tematici contributo alle imprese agricole (ristrutturazione di determinati comparti produttivi)”.

“Noi produttori confidiamo nell’attenzione da parte della Regione di queste richieste – conclude Golinelli – e in un incontro urgente, data la situazione drammatica in cui sta riversando il comparto delle pere”.

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