Fagiolini, estate amara a causa della siccità estrema

L'imprenditore romagnolo Nanni: «Tanti colleghi hanno già abbandonato i campi»

Fagiolini, estate amara a causa della siccità estrema
Una stagione amara per i fagiolini italiani da mercato fresco, che da mesi scontano importanti carenze produttive a causa della siccità estiva. "Gli impianti sono ancora in sofferenza e possiamo solo sperare che possa scendere un po’ di pioggia dal cielo”, spiega a Italiafruit News Alberto Nanni dell'Azienda agricola Manni, importante realtà del settore orticolo che coltiva questa specie in Romagna su un centinaio di ettari, suddivisi tra le varietà Raggiante, SL1541 e Giulivo.

Il super-caldo di luglio ed agosto, combinato all’assenza di precipitazioni, ha causato la riduzione delle rese produttive del 60-70% per diverse settimane. “Le raccolte sono tuttora scarse. La siccità estrema di quest'estate ha determinato la carenza d’acqua nelle falde e, al tempo stesso, la necessità di irrigare artificialmente tutti i giorni per poter continuare a produrre fagiolini, con costi esorbitanti da sostenere. Tanti colleghi dell’areale romagnolo hanno quindi già abbandonato gli appezzamenti”.



Ora le temperature medie sono scese, ma è sempre l’acqua dal cielo a mancare. Per i terreni di fagiolino sarebbe ideale l’arrivo di qualche giorno di pioggia ed il mantenimento di temperature miti nel corso dell’autunno, ormai alle porte. “Se le condizioni climatiche saranno favorevoli, potremo riuscire a raccogliere i frutti fino ad inizio novembre. Confidiamo che il clima possa darci una mano, al fine di poter recuperare almeno una parte delle quantità perse negli ultimi mesi estivi”.

E il mercato, quest’anno come ha risposto? “Le vendite non sono mancate anche se, rispetto ad altri anni, si registra un po’ di calo – risponde l’imprenditore – La campagna è partita male (a fine maggio) con prezzi bassi per via dell’abbondanza di prodotto. Poi da quando le produzioni sono iniziate a scarseggiare, il mercato si è un po’ ripreso. Si poteva però riprendere sicuramente di più, considerando gli effetti pesanti della siccità sull’offerta romagnola e in generale italiana”.

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