Dolce Lucano verso la diffusione nazionale

Il progetto di Op Primo Sole compie tre anni: i risultati

Dolce Lucano verso la diffusione nazionale

Quando un progetto di valorizzazione funziona, il successo dei prodotti continua a crescere negli anni. Ed è quello che succede per Dolce Lucano, il finocchio prodotto da Op Primo Sole nei territori del Metapontino.

“Abbiamo iniziato a distribuire il nostro finocchio Dolce Lucano nel 2019 alla Coop Nord Ovest, il primo retailer a credere nel nostro progetto di valorizzazione del territorio – spiegano a IFN Francesca e Rosangela Appio, rispettivamente responsabile amministrativa e della comunicazione dell’Op e responsabile commerciale dell'azienda - Alla soglia dei tre anni possiamo dire con orgoglio che puntiamo ad una copertura a livello nazionale con l'inserimento di nuove catene distributive, come testimonia l'ingresso delle ultime settimane in Dimar”.

Non a caso Dolce Lucano è impegnato in questi giorni con numerose attività in-store. “E’ giunta l’ora di metterci la faccia e raccontare in prima persona i nostri prodotti: è l’unico modo per comunicare ai consumatori i valori della nostra terra e la qualità intrinseca dei nostri finocchi. Il nostro obiettivo è portare un prodotto di eccellenza in tutta Italia : Dolce Lucano è divenuto infatti il brand di riferimento per il finocchio confezionato di alta fascia”.

Grazie a questa nuova attività di comunicazione con espositori ed hostess in pdv, i consumatori avranno la possibilità di conoscere le caratteristiche dell’areale di produzione di Dolce Lucano e comprenderne tutte le peculiarità. 
“E’ il nostro banco di prova, un modo per avvicinarci ai nostri consumatori – dicono le sorelle Appio - Siamo infatti presenti personalmente - delle vere e proprie ambassador! - per testimoniare l'attenzione che quotidianamente poniamo in questo progetto e raccontare la nuova stagione del finocchio del Metapontino”.
Stagione avviatasi con la prima raccolta di metà ottobre, con un livello qualitativo alto nonostante temperature più calde del previsto. “Solo nell'areale foggiano c’è stata una maturazione anticipata dei finocchi con l’accavallamento di alcune zone produttive, ed una conseguente disponibilità sul mercato superiore a quella programmata, non assorbita dai consumi registrati nel periodo” commentano Rosangela e Francesca.

Se questo è stato vero per il finocchio sfuso, Dolce Lucano si è dimostrato in controtendenza. “Il consumatore continua ad acquistare Dolce Lucano dando fiducia al brand, nonostante l'aumento dei listini dovuto ai rincari sul packaging: è il sintomo del fatto che la strategia ideata negli anni è stata in grado di fidelizzare i consumatori - sottolineano le sorelle Appio - E’ il valore che associamo al prodotto che, in primis, ci fa distaccare dai competitor e dalle promozioni dilaganti, così come tutti i progetti e la comunicazione quotidiana ci permette di essere sempre presenti nella memoria dei consumatori". 

"L’iniziativa 'Dolce Lucano stop war' ad esempio (clicca qui per approfondire ), in cui abbiamo creduto tantissimo, è stata un vero e proprio successo, con 35 mila vassoi venduti in tre settimane che ci hanno permesso di raccogliere 7 mila euro per la Croce Rossa Italiana: nei consumatori abbiamo riscontrato la voglia di fare squadra e rendersi partecipi e questo ci ha riempito di orgoglio - specificano Rosangela e Francesca-  Avvicinarci a loro è un nostro obiettivo quotidiano: in vista delle festività natalizie ad esempio, il bauletto ed il vassoio Dolce Lucano torneranno nella loro veste natalizia, per portare in reparto i nostri auguri e, perché no, contribuire a rendere più magiche le cene di Natale".

A breve la promozione si arricchirà di un ulteriore progetto: una collaborazione con una food blogger lucana che prevede la realizzazione di gustose videoricette con protagonista assoluto Dolce Lucano. “Vogliamo continuare a metterci la faccia e questa volta anche le mani! - conclude Francesca Appio - per mostrare chi c’è dietro l’azienda, quale sia il nostro modo di intendere la coltivazione e cosa intendiamo quando diciamo 'dalla terra alla tavola'".