Il meglio di IFN
Edeka rinuncia ai banchi assistiti sui freschissimi per carenza di personale
Il riassetto coinvolgerà anche l’ortofrutta favorendo il confezionato?
Secondo un rapporto pubblicato di recente sul settimanale Lebensmittelzeitung, il retailer tedesco Edeka starebbe apportando un cambiamento significativo nella strategia di vendita di tutti i prodotti freschissimi a seguito della progressiva difficoltà di reperire personale qualificato per la gestione e la vendita assistita di queste categorie.
Di fronte alla scarsa attrattività dei ruoli di addetto alla salumeria, alla carne e alla pescheria ma anche alla gestione dell’esposizione dell’ortofrutta, il Gruppo starebbe orientando le sue scelte di lungo periodo sul potenziamento dei lineari a libero servizio con prodotto confezionato in tutti i reparti freschissimi, con un passaggio graduale che, nel medio termine, vedrà accorciare gli orari di servizio dei banchi assistiti e riduzione degli spazi e degli assortimenti, a partire dalle ristrutturazioni e dalle nuove aperture.
Non è ancora chiaro quale sarà l’impatto sul reparto ortofrutta che, pur già quasi completamente a libero servizio, richiede competenza e professionalità nella gestione, soprattutto del prodotto sfuso, sia in termini di esposizione che di riassortimento in funzione delle diverse caratteristiche, in termini di shelf life e manipolazione, delle differenti referenze.
Alla luce delle caratteristiche del mercato del lavoro in cui si muove oggigiorno il sistema distributivo a livello europeo, non vi è da dubitare che il percorso intrapreso da Edeka sarà a breve seguito da una larga parte dei suoi competitori e che la competenza sui freschissimi potrà essere un vantaggio competitivo rilevante da spendere nei confronti dei clienti, forse anche più del prezzo, per chi saprà investire nell’addestramento del personale e nella sua motivazione professionale. In tutta Europa, un etto di prosciutto al banco è molto “più fresco” del medesimo prodotto in una vaschetta in atmosfera protettiva anche se tecnicamente non è così. Modificare questo percepito non sarà semplice.
Per l’ortofrutta, poi, forse ci sarà qualche illuminato che prenderà davvero a cuore la formazione dei suoi addetti alla gestione del prodotto, magari semplificandosi la vita con programmi di formazione on line, come quelli che proponiamo da qualche anno con la nostra Think Fresh Academy (per maggiori informazioni clicca qui), magari tenendo conto che, se per formare un macellaio due anni non bastano, per un addetto ortofrutta sei mesi permettono di sviluppare una professionalità adeguata.