Inflazione, boom per gli ortaggi

L'analisi dell'Istat a ottobre. Si attenua per la frutta

Inflazione, boom per gli ortaggi

Era da giugno 1983 che non si vedeva un incremento dell'inflazione pari a quello dell'ottobre scorso. L'ultima rilevazione dell'Istat, infatti, registra un incremento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo del 3,4% su base mensile e dell'11,8% su quella annuale.

Un'ulteriore, forte, accelerazione che è dettata dai beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +71,1%) con cui famiglie e imprese stanno facendo i conti. Aumenti che poi si riflettono sui prezzi degli altri prodotti, soprattutto alimentari. 

I beni alimentari, scrive l'Istat nel suo ultimo rapporto, sono passati dal +11,4% di settembre al +13,1% dell'ultimo mese pere un incremento dell'1,9% congiunturale. Aumentano sia gli alimentari lavorati (da +11,4% a +13,3%; +1,6% rispetto al mese precedente) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%; +2,4% da settembre). Per quest’ultimo aggregato da segnalare l’accelerazione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +16,7% a +25,1%; +8,2% su base mensile), mentre rallentano quelli della Frutta fresca o refrigerata (da +7,9% a +6,4%; +0,6% rispetto a settembre).

In accelerazione anche i prezzi degli Altri beni (da +4,0% a +4,6%; +0,6% sul mese) e di tutti gli aggregati che ne fanno parte e quindi dei prezzi dei Beni durevoli (da +4,6% a +5,3%; +0,6% da settembre), dei Beni non durevoli (da +4,6% a +5,2%; +0,7% il congiunturale) e dei Beni semidurevoli (da +2,8% a +3,2%; +0,5% sul mese precedente).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,9%.

"L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni Energetici non regolamentati (+28,3%), ai Beni energetici regolamentati (+20,0%) e in misura minore a quelli degli Alimentari non lavorati (+2,4%), degli Alimentari lavorati (+1,6%), dei Beni non durevoli (+0,7%) e dei Beni durevoli (+0,6%) - puntualizza in una nota l'Istat - In calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo. Sono per lo più i Beni energetici a spiegare la straordinaria accelerazione dell’inflazione di ottobre 2022. Anche i prezzi dei Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) continuano ad accelerare, in un quadro di tensioni inflazionistiche che attraversano quasi tutti i comparti merceologici. È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” superiore a quella di ottobre 2022 e a marzo 1984 (quando fu +11,9%) per una variazione tendenziale dell’indice generale NIC superiore a +11,8%".