Kiwi: i riconoscimenti scientifici potrebbero rilanciare i consumi

Antidepressivo, protegge il cuore e aiuta l’intestino

Kiwi: i riconoscimenti scientifici potrebbero rilanciare i consumi

Secondo una recente ricerca scientifica dell’Università di Verona previene le malattie cardiovascolari e ha effetti antidepressivi, per la Commissione europea favorisce la regolarità intestinale ed è il primo frutto fresco che ottiene questo riconoscimento. Il kiwi – in particolare quello verde - si conferma un ottimo alleato per la salute e questa, sottolinea Coldiretti Mantova, è un’ottima notizia per i coltivatori della nostra provincia, dove si coltivano complessivamente 450 ettari su una superficie totale regionale di 700 ettari, per una produzione superiore ai 53.000 quintali (in Lombardia si superano gli 86mila quintali, secondo le elaborazioni di Coldiretti Mantova su dati Istat).
In una società dove, secondo il Rapporto Coop 2025 diffuso nei giorni scorsi, “gli italiani sembrano non poter rinunciare più ad un cibo salutare e 7 su 10 dichiarano di leggere abitualmente le etichette nutrizionali dei prodotti che acquistano”, il biologico cresce e “il cibo ha acquisito nella percezione corrente e maggioritaria una funzione di alleato della salute da perseguire ad ogni costo”, per il kiwi – grazie appunto alle conferme scientifiche – si apre concretamente la possibilità di un rilancio dei consumi, in particolare delle varietà a polpa verde, come ad esempio l’Hayward, il più diffuso a livello commerciale.

“In alcune aree del Nord Italia qualche agricoltore, deluso dall’andamento delle ultime stagioni, sta valutando di sostituire i pereti con impianti di actinidia – osserva Pier Paolo Morselli, imprenditore di Coldiretti Mantova e presidente della cooperativa ortofrutticola Corma -. Non credo che in provincia di Mantova e in particolare nel Destra Secchia assisteremo a un simile trend, anche perché i terreni argillosi del Basso mantovano non sono vocati alla coltivazione di actinidia. Inoltre, in passato anche i kiwi hanno registrato criticità di batteriosi e di moria”. Tuttavia, prosegue Morselli, “è probabile che l’ufficializzazione da parte dell’Università di Verona e ancor più della Commissione europea dei benefici sul piano della nutrizione e della salute inneschino una spirale positiva dei consumi”.

La stagione in corso. La raccolta del kiwi avviene solitamente tra la fine di ottobre e i primi di novembre, ricorda Coldiretti Mantova. “Finora la stagione produttiva sta trascorrendo positivamente – dichiara Matteo Principe, storico produttore del Mantovano, con tre ettari di varietà Hayward a Roverbella -. Durante l’impollinazione, avvenuta nel corso della prima quindicina di maggio, l’andamento meteo è stato clemente e anche l’estate, grazie a irrigazioni di soccorso nelle fasi più calde, è passata senza creare danni alle piante o ai frutti”.
Allineato anche Andrea Martelli, agricoltore con due ettari a kiwi tra Cavriana e Volta Mantovana. “Le precipitazioni in agosto – spiega - hanno aiutato a superare i picchi di calore, attenuando gli stress colturali”.
Positivo, almeno nelle previsioni, anche il segmento del mercato, che potrebbe confermare il trend del 2024, con quotazioni intorno a 1,45 euro al chilogrammo per le varietà verdi, mentre le varietà a polpa gialla dovrebbero rimanere su valori più elevati, fino a toccare i 5 euro al chilo per il kiwi a polpa rossa, una coltura presente in Trentino e nelle province di Treviso e Rovigo, che però presenta costi di gestione e produzione decisamente più elevati. (bf)

Fonte: ufficio stampa Coldiretti Mantova