«Kiwi, sos colorazione per i gialli»

Breitenberger (Kiwiny): «Bene i volumi ma i calibri sono ridotti»

«Kiwi, sos colorazione per i gialli»

I volumi non saranno un problema per la stagione dei kiwi quest’anno. Ma i produttori dovranno fare i conti con ben altri problemi come pezzature ridotte e, per quanto riguarda i frutti gialli, una colorazione della polpa decisamente disomogenea e soprattutto un viraggio lento.
Dall’areale veneto ci arriva la testimonianza di Philipp Breitenberger, che insieme al fratello Manuel gestisce l’azienda Kiwiny/Sapori di Marca di Treviso, specializzata nella produzione di kiwi da agricoltura biologica, frutti a polpa verde (Hayward) e a polpa gialla (Soreli Gold).

Come spiega Philipp a IFN: “Purtroppo dobbiamo confermare come il calibro quest’anno sia notevolmente inferiore rispetto alle ultime annate: complice l’estate siccitosa appena passata, le alte temperature non hanno consentito l’ingrossamento dei frutti. Questo nonostante il consorzio di bonifica Piave non abbia mai smesso di fornire acqua alle aziende del territorio, servizio per i quale possiamo dirci molto grati”.
E continua: “Proprio per questi problemi sulla pezzatura, avremo sicuramente problemi di fornitura per il prodotto premium, ovvero per tutti quei frutti dai 100 grammi in su. Il problema si verifica sui frutti convenzionali ma, ancora di più, per i prodotti biologici: su questi ultimi frutti non possiamo facilitare in alcun modo l’aumento delle pezzature tramite prodotti chimici ad hoc”.

Un altro problema molto evidente per il Soreli Gold è la scarsa colorazione dei frutti (vedi foto sopra), condizione comune anche ad altre zone al di fuori della nostra. “Lo stiamo raccogliendo adesso per cui è ancora presto giudicare l’intera stagione – specifica Breitenberger – ma ad oggi rileviamo un viraggio molto lento: non capiamo a cosa è dovuto il problema perché non era mai successo prima ma forse è stato causato da uno scarso sfoltimento delle foglie durante il periodo della potatura verde. L’obiettivo era assicurare ombra ai frutti perché non si seccassero ma forse sono rimasti troppo in ombra ed ora fanno fatica a prendere colore”.

Sono invece positivi i volumi: “Sono sicuramente superiori ad anno scorso considerata la gelata che si era verificata ma ancora non sono in linea con le annate passate” dice il produttore.

Tra le altre grandi problematiche della stagione ci sono anche maggiori costi energetici. Ma Kiwiny ha già adottato la sua personale politica: “Stoccheremo un 30% di prodotto in meno, in quando prevediamo nei prossimi sei mesi dei consumi inferiori rispetto ad anno scorso, allo stesso tempo cercheremo di velocizzare la vendita nella prima parte della campagna – sottolinea Breitenberger – e lo facciamo per un mix di fattori: in primis per evitare i rincari dei costi produttivi e anche per fronteggiare una campagna commerciale che è partita sottotono. In secondo luogo, possiamo permetterci di stoccare meno frutti perché lavoriamo per raccolte scaglionate: in questo modo riusciamo a far fronte anche ai cambiamenti climatici improvvisi come le gelate e il sistema si adatta perfettamente ai ritardi produttivi che la coltura soffre quest’anno. La nostra strategia si rivelerà utile anche contro l’arrivo dei prodotti greci, che nei prossimi giorni giungeranno copiosi sul nostro mercato, nonostante anche i loro prodotti abbiano quest’anno seri problemi a livello qualitativo”.

Per ovviare ai maggiori costi energetici, l’azienda porta avanti anche la strategia sostenibile sulle rinnovabili: “Possiamo già contare su una piattaforma fotovoltaica, che ci permette di produrre il 60% dell’energia necessaria all’azienda e abbiamo già pianificato degli investimenti anche su nuove stazioni di accumulo per aumentare le nostre riserve energetiche” conclude Breitenberger.
La tecnologia viene utilizzata anche in magazzino, il cui utilizzo è tutto automatizzato.

I canali commerciali principali dell’azienda continuano ad essere gli importatori e le catene della Gdo italiana ed estera (Germania, Belgio, Irlanda, Olanda, Francia ed Austria).
“Con i nostri clienti ci siamo già mossi con dei programmi personalizzati per i rispettivi mercati europei – commenta Breitenberger – con l’augurio che si arrivi presto ad una stabilizzazione e ripresa del mercato”.

L’azienda guarda speranzosa al mercato europeo con cui spera di “condividere una visione comune in cui le scelte politiche siano condivise tra Stati e non finalizzate alle singole produzioni”.
E guardando sempre all’orizzonte politico, Breitenberger conclude con un cenno al nuovo Governo italiano: “E’ doveroso fare un in bocca al lupo alle nuove cariche considerata l’urgente necessità di stabilità e fiducia dell’intero settore: considerata la recessione che stiamo vivendo, è fondamentale affrontare subito i problemi principali per il settore, ovvero i costi di produzione e quelli energetici”.