Dal campo
Montagnine, raccolte buone e presupposti positivi per il futuro
Rusticità, bontà e conservabilità tra i punti di forza delle patate di montagna
Mentre le raccolte delle Montagnine sono in procinto di concludersi a fine mese, la campagna commerciale di quest’anno si delinea positiva in termini di volumi, calibri e qualità del prodotto. A determinare il successo di questi tuberi sono sicuramente le loro caratteristiche intrinseche di rusticità, bontà e conservabilità. Ne abbiamo parlato con Luca Armanini, direttore della Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi, socia de La Trentina.
“Manca circa una quindicina di giorni alla conclusione della raccolta delle Montagnine, che era iniziata l’ultima settimana di agosto”, spiega Armanini a IFN. E aggiunge: “La campagna di commercializzazione è già iniziata e si protrarrà almeno fino alla fine di marzo. Quest’anno la semina ha interessato 110 ettari circa ma è ancora presto per fare previsioni sui volumi totali dei tuberi raccolti”.
Le condizioni meteo hanno favorito in particolar modo le rese: “Fino a metà di luglio abbiamo registrato un clima più freddo rispetto alla media stagionale e maggiori piogge – sottolinea il direttore dei Produttori Agricoli Giudicaresi – e anche se non possiamo fare stime definitive, ipotizziamo per quest’anno una produzione buona dal punto di vista di volumi, calibri e qualità del prodotto”.
Il vero punto di forza delle Montagnine sono le caratteristiche dei loro areali di produzione. Come è ormai risaputo, i terreni in quota garantiscono rese inferiori ma, allo stesso tempo, “trasmettono ai tuberi caratteristiche organolettiche migliori nel confronto con in campi di pianura”, dice Armanini. Che specifica: “A certe altitudini, poi, le condizioni climatiche permettono ai produttori di conservare i prodotti fino a primavera senza l’impiego di antigermoglianti”.
Inoltre i tuberi trentini sono toccati solo in parte dalla presenza degli elateridi, problema che in altri areali sta influenzando pesantemente sulle rese produttive.
Segmentazione varietale e promozione
Nel frattempo, continua il lavoro del consorzio per sperimentare nuove varietà: “Ogni anno nei nostri campi sperimentali cerchiamo di individuare nuove varietà per migliorare la nostra offerta. Il carattere rustico è uno degli attributi che cerchiamo insieme alla bontà e, ovviamente, alla conservabilità. Il nostro obiettivo è quello di trovare varietà resistenti ai patogeni - che possano quindi essere coltivate in modo sostenibile - e che offrano rese soddisfacenti dal punto di vista qualitativo e quantitativo”, sottolinea Armanini.
Venendo alle tipologie (Patata Bianca, Patata Gialla, Buccia Rossa, Patate Baby), “Da sempre quella a pasta gialla è di gran lunga la varietà più commercializzata e consumata”, sottolinea il direttore dei Produttori Agricoli Giudicaresi .
Seguono la patata rossa e quella a pasta bianca, come specifica Armanini: “La rossa, pur con una quota di mercato molto inferiore, mantiene una sua nicchia importante. La patata a pasta bianca è molto apprezzata ma con volumi di consumo estremamente ridotti. Il suo successo è concentrato in particolari territori – come il Trentino e alcune zone della Lombardia e dell’Italia centrale – dove il suo impiego è legato ad alcune peculiari ricette tradizionali”.
Le Montagnine sono commercializzate ormai da diversi anni come sistema Apot: “Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione – dice direttore dei Produttori Agricoli Giudicaresi – si tratta di una scelta che permette ai tuberi di essere diffusi insieme agli altri frutti del territorio attraverso una regia unica. La distribuzione delle nostre patate si realizza in modo bilanciato tra la Gdo e i mercati tradizionali, senza dimenticare la fornitura costante di quei ristoratori che sono alla costante ricerca di materie prime di elevata qualità”.
Attualmente la Grande distribuzione organizzata e i mercati tradizionali restano i tipici canali di vendita. Sulle quotazioni, Armanini conclude: “Negli ultimi tre anni sono state a rialzo, mentre quest’anno gli aumenti sono in linea con l’inflazione”.