Nunhems, l'importanza della visione a lungo termine

Ieri il convegno della ditta sementiera

Nunhems, l'importanza della visione a lungo termine

Ricerca di nuovi equilibri puntando tutto sul valore del prodotto nonostante l’incertezza dei tempi. Il tutto seguendo approcci a lungo termine ma stando pronti a ricalcolare il percorso appena si rivela necessario. Sono questi gli elementi centrali che hanno caratterizzato Befe Processors 2022, la sesta edizione del convegno Nunhems Italy organizzato per i suoi clienti più importanti  e che si è tenuto ieri al Hotel Parma e Congressi. Sul palco si sono avvicendati il professore Edoardo Fornari, docente di Marketing all’Università Cattolica di Piacenza, Simone Santini, direttore generale di Fileni, Antonio Stasi, professore di Economia Agraria dell’Università di Foggia e Andrea Marino, direttore commerciale di Ferrarelle. Ospiti che hanno portato case history, affrontato il tema delle strategie di mercato e del marketing innovativo insiema a Valentina Verdenelli co-founder della società di consulenza Facciamo 31 e Mirko Barbieri, Ad di Nunhems.

“Le incognite che caratterizzano l’attuale scenario macro-economico sono l’energia, l’inflazione, i tassi di interesse, la geopolitica, il debito pubblico e il clima di sfiducia”. Così il professor Fornari è intervenuto facendo un’analisi del comportamento dei consumatori, sempre meno fedeli alle insegne distributive, sottolineando che anche il sentiment della famiglie ultimamente è negativo.

“La maggior parte di persone sono consumatori razionali (63%), più attenti a convenienza dei prezzi ma che non vogliono rinunciare al servizio a cui si sono abituati. Questo li porta a diventare sempre più infedeli a marche e insegne”, ha aggiunto.
 

“I pilastri principali di Basf e quindi di Nunhems sono la ricerca e lo sviluppo, a cui ogni anno dedichiamo più del 25% del fatturato, e la qualità del seme su cui dobbiamo muoverci con 10 ma anche 25 anni di anticipo”, ha dichiarato l’ad di Nunehms Italy, Mirko Barbieri.

A seguire il professor Stasi che, dopo aver svolto un esperimento sociale tra i presenti, si è posto una domanda che attualmente rimane senza risposta, ovvero “Cosa coltiveranno i nostri figli?”, per affrontare il tema de futuro insistendo sull'importanza delle relazioni umane che sono una parte fondamentale come la tecnologia. "Possiamo avere tutta la tecnologia del mondo – ha proseguito nel suo intervento - ma l’agricoltura è fatta di persone, storie, umanità e relazioni che vanno espanse e coltivate”. 
 

Si è concentrato invece sulla necessità di cambiare il proprio modello di business Simone Santini, General Manager di Fileni. “Per portare valore bisogna dare delle scelte chiare. Fileni è un brand attivista che ha fatto scelte di campo e allo stesso tempo ha deciso in modo chiaro cosa non fare più. L’importante è essere coerenti tra comunicazione e azione”. 
 

Infine, Andrea Marino, direttore commerciale di Ferrarelle ha parlato delle sfide dell’azienda condividendo la propria case history: “Nel 2018 Ferrarelle non era più leader nel suo mercato come nel 2011, perché era stata superata dal principale competitor. Abbiamo analizzato il problema e visto che tra le altre cose investivamo poco in pubblicità, che cambiava ogni anno senza avere una identità chiara e riconoscibile per i nostri potenziali consumatori. Abbiamo deciso di cambiare questo approccio e di ragionare a valore, non più a volume. Per farlo abbiamo investito per cambiare il mindset e riposizionare la marca”.