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Ondine: partenza entusiasmante!
Bucchi (Alegra) e Mazzoni (Cico): "L’esordio commerciale non delude le aspettative"
Ondine inizia a fare sul serio: da poche settimane è cominciata la prima campagna commerciale e per capire le prime sensazioni, con uno sguardo alle strategie future, abbiamo contattato Enrico Bucchi, responsabile commerciale Italia di Alegra e Matteo Mazzoni, Direttore commerciale di Cico/Mazzoni, ovvero, i due partner italiani del progetto attualmente già operativi, a cui presto si aggiungeranno Greenyard e Naturitalia.
Pattuelli – Che giudizio date a questo avvio di campagna Ondine? Qual è l’accoglienza da parte del mercato?
Bucchi e Mazzoni - Il mercato sta rispondendo alla proposta di Ondine in modo molto positivo: registriamo l’apprezzamento di tanti consumatori italiani e raccogliamo buoni feedback anche all’estero. Elementi che ci danno conferma del buon feeling che un prodotto dalle caratteristiche innovative come Ondine ha saputo creare sul mercato: quando si lancia una referenza nuova, tanto più se ha contenuti dirompenti come Ondine, i consumatori devono prima di tutto scoprirla, provarla e apprezzarla. Le nettarine piatte hanno colto nel segno mostrandosi superiori a qualsiasi altro prodotto simile disponibile nel reparto ortofrutta.
Pattuelli – A livello produttivo che stagione si sta configurando? In termini di resa, anticipo/ritardo, livello qualitativo ci potete descrivere l’andamento che state osservando nei diversi areali?
Bucchi e Mazzoni - La stagione è partita, complice il clima, con un paio di settimane di anticipo rispetto alle attese, in particolare negli areali produttivi del Sud Italia: il prodotto si presenta con un buon livello qualitativo, ottime caratteristiche organolettiche, bella e piena colorazione, a cui si associa un profumo inconfondibile. Siamo soddisfatti e tutto sta procedendo secondo le previsioni: proprio negli ultimi giorni registriamo un po’ più di pioggia del previsto nel sud della Penisola ma, al netto di qualche rallentamento nella raccolta, non siamo preoccupati.
Pattuelli – Ondine è una gamma varietale, riuscite a mantenere lo stesso livello qualitativo fra una varietà e l’altra? In futuro sono previste integrazioni per allungare ulteriormente il calendario e per estendere le tipologie (vedi pesche)?
Bucchi e Mazzoni - L’intera gamma ondine è geneticamente diversa, anni avanti alla concorrenza sia in termini organolettici che tecnici, come dimostra, per esempio, la perfetta chiusura pistillare. La linea, infatti è pensata per mantenere la promessa fatta al consumatore: lungo tutta l’estate, ogni frutto che mangerà avrà le stesse eccellenti caratteristiche organolettiche. Una continuità nel segno della qualità. Ovviamente esiste un po’ di variabilità fra i frutti e le varietà ma questo riguarda, soprattutto, il fronte delle pezzature e della colorazione: elementi che non intaccano la continuità gustativa di questi frutti.
Naturalmente, nel frattempo, la ricerca varietale va avanti: al momento sono in fase di test nuove varietà, pensate, in particolare, per poter anticipare l’avvio della stagione o che possano sostituire, perchè superiori, varietà esistenti. Crediamo che questo sia uno dei grandi punti di forza del progetto Ondine: poter contare su una gamma varietale ampia e nel segno della continuità, mentre si continua a ricercare, sperimentare ed evolvere i frutti, con l’obiettivo di offrire al consumatore un prodotto sempre migliore.
Pattuelli - Come hanno accolto i produttori questa nuova linea varietale?
Bucchi e Mazzoni - I produttori hanno accolto positivamente la proposta e stanno aderendo al progetto con grande entusiasmo: quelle di Ondine sono varietà altamente tecniche che richiedono approcci e azioni specifiche. Non è un caso che tutte le aziende agricole coinvolte abbiano individuato tecnici di riferimento che dialogano con loro e con la casa madre per mettere a punto il miglior capitolato di produzione possibile, quello che permette di fare esprimere al meglio tutte le potenzialità di questo prodotto unico.
Pattuelli – Spostandoci alla parte di comunicazione e marketing, come si sviluppa il vostro piano promozionale e di comunicazione?
Bucchi e Mazzoni - Il progetto prevede azioni specifiche nei diversi Paesi: per quanto riguarda l’Italia, per questa prima campagna commerciale abbiamo in programma alcune azioni sui social, che vedranno il coinvolgimento anche di qualche influencer che ci permetterà di raggiungere potenziali consumatori in una fascia non coperta dagli altri media. Il punto di partenza, comunque, sarà la campagna “Ondine, real beauty” sviluppata proprio per il 2024: il progetto Ondine ha obiettivi ambiziosi e la comunicazione contribuirà a perseguirli, crescendo di anno in anno.
Pattuelli – Quali sono le previsioni per il medio lungo termine anche in relazione ai partner stranieri? Vi estenderete ulteriormente? In che zone?
Bucchi e Mazzoni - Oggi in Italia sono poco più di 300 gli ettari dedicati a Ondine, circa il 30% del totale di quelli attualmente coltivati in tutti i Paesi coinvolti nel progetto. E' prevista un’ulteriore espansione, in particolare in Emilia-Romagna e in Calabria, fino ad arrivare a quota 600 ha.
Pattuelli – Siamo giunti alla conclusione di questa intervista e avrei un'ultima domanda: Ondine rappresenta un progetto che coinvolge aziende estremamente diverse fra loro, che rapporto si è instaurato? Pensate sia un modello da prendere come esempio per il sistema frutticolo nazionale?
Bucchi e Mazzoni - Oggi la produzione è attiva solo per le nostre due realtà ma presto si aggiungeranno anche gli altri due partner italiani, Greenyard e Naturitalia: l’organizzazione fra tutte le società coinvolte nel progetto è efficiente e non manca il dialogo, così come la volontà di mettere a fattore comune le esperienze e condividere le competenze.
L’esperienza di Ondine è unica e inedita per quanto riguarda le drupacee: rappresenta il primo esempio di sinergia reale ed effettivamente operativa fra top player del settore a livello europeo su questi prodotti: frutti delicati e altamente tecnici, con una linea varietale dedicata e in costante evoluzione: quello di Ondine è un progetto qualificato, controllato e che ha grandi ambizioni di marca. Crediamo che il sistema ortofrutticolo nazionale debba sempre di più ispirarsi a progetti ad alto valore aggiunto come questo investendo risorse, selezionando partner qualificati e adottando un rigido sistema di controllo.