«Packaging, è ora di lasciarsi ispirare»

Con Dall’Agata (Bestack) analizziamo il ruolo della comunicazione per il settore

«Packaging, è ora di lasciarsi ispirare»

Guardare fuori dal proprio settore di riferimento per capire chi sta facendo meglio di noi e quali sono le prospettive di crescita. È l’obiettivo della nuova comunicazione strutturata dal Consorzio Bestack, come ci ha raccontato il direttore generale Claudio Dall’Agata.

Claudio Dall'Agata

Comunicazione, perché è stato necessario cambiare tono?
Partiamo dal contesto: il 2022 è stato un anno molto particolare che, oltre allo scoppio della guerra in Ucraina, ha visto l’ultima delle sue urgenze legata alla crisi energetica e al costo delle materie prime. Come rappresentanti del mondo del packaging, avevamo necessità di aggiungere un elemento valoriale ovvero spiegare ciò che gli imballaggi possono fare per essere coerenti nella costruzione del valore del prodotto. L’innovazione può essere di materiale e con esso di funzione soddisfatta, ma non solo. Credo faccia parte del nostro ruolo stimolare - scrivendo, ricercando e fornendo le nostre opinioni - le riflessioni di contenuto che possono avere elementi di natura strategica e che siano funzionali nel definire percorsi di sviluppo superando le semplici logiche cliente/fornitore. Ecco perché dallo scorso anno abbiamo investito tanto sui nostri approfondimenti settimanali, prima con la rubrica “Lo so è lunedì” a cui a settembre si è aggiunta la newsletter “Lo strillone del cartone” in uscita il venerdì su Linkedin. È uno spazio aperto e libero in cui tutti possono volendo contribuire: la credibilità e l’oggettività si acquisiscono con la polifonia di voci e non con una sola voce. Quando succede è certamente un arricchimento.

Come nasce l’idea di fare approfondimento e con quale obiettivo?
Abbiamo pensato prima di tutto cosa possono fare le aziende che producono imballaggi per il resto del settore oltre a fare bene gli imballaggi in cartone ondulato: si tratta di un concetto di responsabilità e condivisione. Ovvero per fare meglio il proprio mestiere, dobbiamo guardare oltre la nostra responsabilità diretta e specifica e cercare di condividere e supportare gli obiettivi di tutti coloro che lavorano nella nostra stessa filiera. Che si venda 1kg di frutta in più è interesse di tutti. Così attingiamo da esempi virtuosi e proviamo a declinarli nel nostro mondo. Per capirci, quelli che hanno capacità di cambiare il mondo sono pochi, tanto vale lasciarsi ispirare. 

Il banner può diventare un elemento di identificazione?
I banner si misurano in impression. Quante poi di queste si trasformano in ricordo spontaneo, indotto e quindi notorietà è difficile stimarlo. In ogni caso al di là della creatività e del continuo aggiornamento hanno il loro ruolo che è circoscritto alla testimonianza di una presenza. Difficile comunicare in pochi pixel. Per approfondire e informare serve altro: stimolare la curiosità, costruire la credibilità e mirare alla qualità di ciò che si fa. Nasce da qui il cambiamento della grafica e della struttura del nostro banner per la vostra testata. Se l’anno scorso era focalizzato sui punti di forza del cartone ondulato (igiene, materiale rinnovabile, shelf life, tasso di riciclo, minor spreco etc.) e dei soci che aderiscono al consorzio, quest’anno vogliamo approfondire i temi di filiera e di attualità. Grazie al settore dell’imballaggio in cartone si può avere una finestra di approfondimento originale e costante. Ecco perché in primo piano c’è la cassetta dell’imballaggio Attivo su cui sono sedute e appoggiate le persone che vogliono leggere e approfondire. Abbiamo cosi scelto come landing page del banner la nostra sezione approfondimenti, per portare direttamente il navigante al cuore dell’informazione che costantemente viene aggiornata.

Imballaggio, da elemento di servizio a contenitore di valore
Il senso dei nostri approfondimenti è fornire, così come fa l’imballaggio con il prodotto, elementi di valore alle riflessioni strategiche. Non ha senso pretendere incrementi di prezzo senza incrementi di servizi. Le confezioni utili sono quelle con un maggiore grado di servizio percepito dal consumatore (la riduzione dello spreco, la veicolazione del marchio, la garanzia di qualità del prodotto etc.) e che quindi possono generare valore. Aggettivi generici come sostenibile, riciclabile, economico sono ormai solo prerequisiti. Ci deve essere coerenza nell’offerta, costanza e continuità: sono valori fondamentali per aiutare un mondo ortofrutticolo fortemente condizionato dalle stagioni. Sta a noi tentare di mettere in campo elementi che possano contribuire ad assorbire questi cambiamenti: la confezione coerente è quella che riesce a dare un ‘vestito’ giusto ad un prodotto di valore: più si aggiungono motivazioni di acquisto ad un prodotto e più si riesce a differenziarsi dagli altri. È giunto il momento di elevare l’imballaggio da strumento di trasporto a elemento di valore, colore, visibilità in punto vendita, fiducia, racconto, notorietà, trasparenza, etica.