«Pesca di Leonforte, grandi potenzialità»

Il presidente Di Stefano: «Al lavoro per la creazione di una rete intersistemica»

«Pesca di Leonforte, grandi potenzialità»

E' una produzione di nicchia e per intenditori. Ma la Pesca di Leonforte Igp - quella insacchettata - sta crescendo anno dopo anno: il Consorzio di Tutela indica un fatturato in aumento del 30% e intravede elevanti potenziali di sviluppo come ha avuto modo di sottolineare la settimana scorsa durante la sua prima iniziativa ufficiale rivolta agli operatori di settore.  

La produzione media annua della Pesca di Leonforte Igp è di oltre 600 tonnellate mentre la distribuzione avviene per il 90% in Italia - soprattutto grazie a grandi catene della Gdo - ed il restante 10% viene esportato soprattutto in Germania e a Dubai. La coltivazione di questo frutto avviene su aree pianeggianti e colline nel cuore della Sicilia tra i 200 e i 1000 metri di altitudine e che comprende Leonforte ma anche Assoro, Agira, Calascibetta, Enna. L’estensione della superficie su cui si oggi si coltiva la Pesca di Leonforte IGP è 140 ettari e sono presenti 4 centri di confezionamento autorizzati.

Pesca di Leonforte Igp

“Il Consorzio, costituito da 17 soci tra produttori e confezionatori - spiega Domenico Di Stefano, presidente Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte Igp - rappresenta più dell’89% della produzione di questa eccellenza siciliana che aspira a diventare per il suo territorio di riferimento un motore di sviluppo, auspicando di coinvolgere, progressivamente, le nuove generazioni affinché si possa consolidare questa tradizione per portarla avanti con orgoglio anche in futuro. Il Consorzio, da parte sua, fin dal suo riconoscimento avvenuto appena cinque mesi fa, lavora alla creazione di una rete intersistemica efficiente anche con le Istituzioni per dare il miglior risultato possibile in termini di valorizzazione, salvaguardia e tutela alla Pesca di Leonforte Igp”.

Il frutto è conosciuto per la particolare tecnica di coltivazione che vede la pesca avvolta in un sacchetto di carta pergamena. “L’utilizzo del sacchetto conferisce un sapore unico in quanto consente una colorazione e una maturazione omogenea e la raccolta quando il grado di dolcezza è più elevato – aggiunge Di Stefano – All’inizio fu adottato come sistema per proteggerla da un inconveniente fitosanitario, poi si è dimostrata una tecnica fortemente sostenibile sia per l’ambiente, in quanto si elimina l’utilizzo di pesticidi, sia per garantire elevati standard qualitativi perché permette di avere una maggiore protezione da agenti atmosferici e dunque poter contare su una resa maggiore”. 

"L’educational tour svolto a Leonforte il 29 e 30 settembre è la prima attività istituzionale del Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte Igp, che come detto, ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero appena cinque mesi fa – commenta il direttore Rita Serafini - Essa rientra nel campo delle azioni di valorizzazione e promozione della Pesca di Leonforte Igp: siamo fortemente convinti che per vendere o comunicare un prodotto lo si debba conoscere e degustare. È indubbio, infatti, che chiunque assaggi e conosca la Pesca di Leonforte Igp ne rimanga conquistato per sempre. Dall’apprezzamento e dall’entusiasmo di tutti i partecipanti siamo certi di aver raggiunto questo primo importante obiettivo".