Quarta gamma, la crisi scoppia anche nel Regno Unito

L'zienda di riferimento per la frutta tagliata in amministrazione controllata

Quarta gamma, la crisi scoppia anche nel Regno Unito

L’azienda inglese di quarta gamma Orchard House Foods - uno dei principali fornitori di frutta preparata e succhi -  è passata in amministrazione controllata.
La notizia è riportata dalla testata Fruinet.com che sottolinea come l’industria dei prodotti preparati nel Regno Unito sia ‘nei guai’. Se non si affronterà lo squilibrio percepito tra i margini dei rivenditori e quelli dei loro fornitori, nei prossimi mesi potrebbero esserci ulteriori perdite commerciali.

Anche in Inghilterra la crisi della quarta gamma inizia a mietere le prime vittime. La difficile situazione che affligge il mercato italiano (clicca qui per approfondire) sembra aver coinvolto anche il Regno Unito, confermando le difficoltà per le aziende altamente energivore. L’aumento dei costi di produzione si è riflesso direttamente sui prezzi finali, influenzando le dinamiche di acquisto in negativo.

Ma torniamo ad analizzare il caso inglese. Secondo una fonte anonima citata dalla testata, i problemi finanziari all'interno dell'azienda esistevano prima che fosse colpita dalle sfide combinate di Brexit, Covid, carenza di manodopera, prezzi energetici maggiorati e scioperi dei trasporti.
Tant’è che fino a due anni fa, l'azienda era il più grande fornitore di frutta preparata del Regno Unito. Dopo le difficoltà finanziarie degli ultimi anni, nel 2021 è stata acquisita dal fondo di private equity britannico Elaghmore. Nel dicembre 2022, l'azienda ha chiuso il suo sito di Gateshead, con la perdita di 430 posti di lavoro. Stessa sorte è toccata il 18 gennaio al sito di Corby per un totale di 500 posti di lavoro a tempo indeterminato persi.

Ma quali sono i motivi alla base della crisi del settore? Come specifica la testata “Il settore della frutta preparata è più esposto ai costi energetici e ha requisiti per la manodopera più complicati rispetto alla maggior parte delle altre categorie. I lavoratori sono spesso più difficili da reperire perché le attività continuano durante tutto l’anno e non si possono utilizzare visti per i lavoratori stagionali”.
Ma non è solo una questione di manodopera, perché “per lavorare la frutta sono necessari macchinari ad alta tecnologia, i prodotti devono soddisfare restrittivi standard di sicurezza e l'imballaggio deve garantire piena riciclabilità dei materiali plastici, combinazione che fa lievitare i costi”.
La situazione è ulteriormente complicata lato consumi, considerato che “la domanda di frutta preparata è stata volatile dall'inizio della pandemia a causa di un forte aumento del numero di persone che lavorano da casa e che contribuiscono ad un calo del consumo di prodotti ready-to-eat”.