«Serre, spariscono gli investimenti sulle strutture medie»

Malavasi (Europrogress) analizza la polarizzazione del mercato

«Serre, spariscono gli investimenti sulle strutture medie»

“Stiamo assistendo ad una vera e propria polarizzazione degli acquisti per quanto riguarda le serre: gli utenti scelgono strutture base da superficie oppure serre tecnologiche top di gamma mentre stanno sparendo gli investimenti nelle strutture di livello medio, fino ad oggi le preferite”. A dirlo a IFN è Savio Malavasi, sales manager italian area per Europrogress che abbiamo incontrato ad Eima. Con lui abbiamo tracciato i principali trend di mercato e le innovazioni proposte dall’azienda, oltre ad individuare difficoltà e risorse della situazione economica attuale.

Ma torniamo alla polarizzazione degli acquisti: che cos’è cambiato rispetto al passato? “Se una volta i produttori investivano su serre dal livello medio, oggi il pubblico è perfettamente diviso in due sezioni – continua – c’è chi decide di abbassare il più possibile l’investimento scegliendo strutture da superficie, da semi-forzatura ovvero tutte quelle che si limitano a raggiungere le caratteristiche di stabilità necessaria alla coltura ma non vanno oltre. Dall’altro lato c’è chi preferisce strutture 4.0 all’avanguardia e perfettamente controllate da remoto con la gestione automatica dei diversi parametri”.

Costi di produzione e strategia aziendale
Relativamente ai rincari dei costi di produzione, il settore serricolo è stato quest’anno tra quelli in maggiore sofferenza. Ma Europrogress si è dotata di una strategia aziendale in grado di assicurare maggiore tranquillità sulla forniture delle materie prime. “Ad inizio anno il nostro titolare ha fatto un accordo con alcuni fornitori di ferro (la materia prima principale per le serre, ndr) per limitare la speculazione – specifica Malavasi –In questo modo siamo riusciti a lavorare sempre con regolarità e contenendo il più possibile i rincari”. E continua: “Anche se oggi il prezzo del ferro è in leggera flessione, non si tornerà mai ai prezzi di due anni fa, mentre sulla materia prima plastica (film e granuli, ndr) il processo di rientro deve ancora verificarsi.

La strategia aziendale di Europrogress ha permesso all’azienda di chiudere il fatturato 2022 in crescita: “Un risultato a cui ha contribuito soprattutto il mercato estero – dice il sales manager – e anche se le tendenze per il 2023 non sono delle più rosee, al momento sta andando discretamente e le strutture più vendute sono quelle per la frutta rossa e i vivai specializzati. Tra piani di sviluppo, investimenti all’estero e lo sviluppo di sistemi innovativi ce la stiamo mettendo tutta”.

Up and down, l’innovazione per le fragole
Tra le proposte aziendali, spicca per innovazione dell’up and down per la fragola. “Negli ultimi due anni ci ha dato molta soddisfazione e abbiamo ottenuto il ritorno che ci aspettavamo” commenta Malavasi.
Il sistema, nato dopo diverse ricerche europee, contiene un’importante personalizzazione: rispetto ai competitor, Europrogress ha raddoppiato il numero di piante per metro quadrato con lo stesso investimento in termini di superficie. “Significa reddittività più alta al metro quadro – dice il sales manager – ma ovviamente le perfomance di up and down sono migliori quando la luce naturale può coprire il raddoppio delle piante. Per esempio ultimamente l’abbiamo installato in una zona collinare in Slovenia, dove il fattore luce permette di forzare perfettamente gli equilibri interni alla struttura”.

Proposte aziendali e trend di mercato
Sull’ampia gamma di proposte aziendali, Malavasi individua un forte interesse per le serre dedicate a kiwi e ciliegio: “Si tratta in ogni caso di grandi superfici quindi gli ammortamenti devono essere bassi – sottolinea Malavasi – sono strutture che rimangono coperte tutto l’anno quindi devono avere caratteristiche di carico, resistenza e normativa che vanno un po’ a scontrarsi con l’investimento possibile. Noi in ogni caso continuiamo a fare sperimentazione per accontentare i nostri clienti”.
Relativamente al resto del mercato, il sales manager sottolinea una sofferenza importante per il mercato del pomodoro, mentre sono più sviluppate le colture di peperone, cetriolo e melanzana. Una buona espansione si registra anche sulla frutta rossa come mirtilli, lamponi e fragole rifiorenti: “Per esempio il lampone necessita di strutture con la priorità della ventilazione, mentre il mirtillo ha un’esigenza di copertura iniziale e, a seguire, solo un leggero antigrandine quindi rappresenta un investimento molto basso”.
Rimane sempre attiva l’offerta del top di gamma con la serra MultiArt: “La tendenza, soprattutto per chi fa colture intensive – spiega Malavasi – è di concentrarsi su questo tipo di struttura gestibile con automatismo anziché acquistare tante serre singole. Nel caso delle solanacee si va a ricercare il volume mentre per altre coltivazioni si cerca il massimo della ventilazione”.

Agrivoltaico, una risorsa in cui credere
Negli ultimi mesi è aumentato l’interesse nei confronti di questo settore ma bisogna saper individuare chi lo fa solo per una questione economica e chi crede veramente nel progetto. “L’interesse per realizzare serre agrivoltaiche è soprattutto all’estero dove, pur avendo incentivi più bassi che in Italia, continuano ad avere la giusta marginalità per poter lavorare – dice Malavasi – ma c’è anche chi si limita a fare pura speculazione per avere un ritorno ideale. Inoltre è importante sfatare questo mito: non è vero che sotto questo tipo di strutture non si produce, per esempio è già molto sviluppata la coltura dei kiwi sotto serra. Per noi costruttori l’agrivoltaico sarà un’importante finestra di crescita per i prossimi due anni”.
 
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli.