Stress idrico, il ruolo inaspettato dei batteri

«Ipotizziamo di produrre su scala locale i fertilizzanti»

Stress idrico, il ruolo inaspettato dei batteri

E se la risposta alla siccità e alla tutela dei terreni arrivasse dai batteri? Di certo non scopriamo oggi la funzione dei microorganismi per lo sviluppo delle piante a partire dai processi di azotofissazione. Questa funzione è stata con il tempo dimenticata grazie al subentro dei prodotti di sintesi che hanno, parimenti, incrementato le produzioni agricole; da contraltare, però, si è dovuto fare i conti con l’erosione e l’eccessivo sfruttamento dei terreni.
Ora, però, il futuro dell’agricoltura reclama un ritorno al passato. Così tante startup e ricercatori si stanno focalizzando sul microbiota. Soprattutto in America, il numero di agricoltori che utilizza l’attività dei batteri azotofissatori è in aumento perché trovano la soluzione efficace e sostenibile.

Ma anche in Italia non si sta a guardare, infatti, l’Università di Cagliari con Enea, CRS4 e Mutah University della Giordania hanno realizzato il progetto Ortumannu. Sulle pagine di ItaliaOggi – Chiara Alisi, ricercatrice Enea – osserva: “I risultati ci dicono che i fertilizzanti microbici, somministrati con frequenza, permettono la crescita delle piante e la qualità dei prodotti agricoli è migliore dal punto di vista chimico”. 
I ricercatori Enea hanno studiato la composizione microbiologica dei suoli della Giordania, dove c’è una bassa percentuale di nutrienti per le piante e ridotta disponibilità idrica; poi, tramite il sequenziamento genetico, sono stati isolati 40 ceppi di batteri che sono stati valutati per la loro capacità di azotofissazione, stimolazione della crescita delle piante, capacità di rendere solubile il potassio e mobilizzare il fosforo. I ceppi con le caratteristiche più performanti sono stati utilizzati per creare una formula microbica da somministrare in un campo sperimentale. La dinamica sorprendente dell'esperimento è stata la risposta delle piante, brillantemente sopravvissute in condizioni di stress idrico.

Come viene sottolineato da Enea, è fondamentale non alterare i suoli su cui si lavora; infatti, i microrganismi che vengono somministrati vengono prelevati direttamente dal suolo interessato al trattamento.
Il progetto Ortumannu si pone come obiettivo finale la creazione di un sistema virtuoso per sollecitare una produzione locale e sostenibile di fertilizzanti. Inoltre, anche sul piano economico vi sarebbero vantaggi, perché le spese da sostenere sarebbero inferiori rispetto all’acquisto di prodotti di sintesi chimica.