Vetrina milanese per lo scalogno di Romagna

Assieme alla mitica Orietta Berti

Vetrina milanese per lo scalogno di Romagna

A Milano al cinema Anteo si è tenuta la conferenza stampa del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi e dei rappresentanti dei Consorzi di produzione dei prodotti Dop e Igp della Regione. L’iniziativa ‘Una ricetta con Orietta - Dop e Igp dell’Emilia-Romagna’ coinvolge la cantante Orietta Berti che, insieme ai due food blogger Federica Gif ed Emanuele Ferrari, ha raccontato i gustosi piatti che si possono realizzare con i 44 prodotti Dop e Igp che sono un primato europeo, con i coltivatori tutti presenti.

‘Una ricetta con Orietta’ è una miniserie web per valorizzare la nostra gastronomia e ambisce a raggiungere oltre un milione di utenti web. Manuele Malavolti ha rappresentato, insieme al vicepresidente Giordano Alpi, il consorzio dello ‘Scalogno di Romagna Igp’ in qualità di produttore associato e componente del Consiglio direttivo. Il Consorzio dello Scalogno di Romagna nasce nel 2018, a distanza di 21 anni dal prestigioso riconoscimento del marchio Igp (Indicazione Geografica Protetta). Lo Scalogno di Romagna è un ortaggio simile alla cipolla che si coltiva tipicamente qui ed è un marchio Igp tutelato dall’Unione europea dal 1997.

Il sapore più forte e profumato della cipolla ma più delicato dell’aglio gli dona un’alta versatilità in cucina, inoltre ha alti contenuti in sali minerali, effetti positivi sull’abbassamento della pressione sanguigna e proprietà depurative riguardanti l’intestino. Malavolti lo coltiva a Modigliana da anni perché è il modo migliore per valorizzarsi e valorizzare sia il territorio che la tradizione. "Caratteristica unica – dice – è che questa pianta non produce fiore, rendendo perciò impossibile la riproduzione per seme. L’unica tecnica di riproduzione rimane il trapianto dei ‘bulbilli’ che ha permesso nei secoli di mantenere inalterato il corredo genetico dello Scalogno".

Il trapianto si effettua in questo periodo, nella stagione autunnale, mentre la raccolta é nel mese di luglio. Lo scalogno è rispettoso dell’ambiente e del territorio e mal tollera i diserbi chimici. Quindi è indispensabile eseguire meccanicamente 2-3 sarchiature nel periodo primaverile, lavorando in superficie la terra per 3-4 cm di profondità, sminuzzando così il terreno per favorire la respirazione delle radici eliminando le vecchie e le piante infestanti. "La mia azienda è una delle poche, se non l’unica in provincia, che coltiva e certifica Igp lo ‘Scalogno di Romagna’ seguendo tutti gli standard del disciplinare di produzione – spiega il coltivatore –. Quest’anno stiamo concludendo i trapianti e conto di riuscire ad arrivare a circa 5mila mq coltivati".

 

Fonte: Il Resto Del Carlino