Via libera alle pere italiane in Cina

L'annuncio dato in occasione di Fruit Attraction

Via libera alle pere italiane in Cina

Via libera alle pere italiane in Cina con le spedizioni dei primi container attese a breve dopo i risultati positivi delle ultime ispezioni condotte dalle autorità di Pechino dopo il Comitato Governativo Italia Cina. Lo rendono noto Coldiretti e Filiera Italia nell’esprimere apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti dal il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ad e gli sforzi condotti dal Ministro della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrogida. Un annuncio che è stato dato in occasione di Fruit Attraction, l’appuntamento internazionale di settore che si svolge a Madrid con la partecipazione del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dell’Amministratore Delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.

Per Coldiretti e Filiera Italia il superamento di queste barriere fitosanitarie e l’apertura di mercati come la Cina è sempre stato un obiettivo prioritario fondamentale per la valorizzazione della produzione Made in Italy ma è importante che tali aperture debbano essere sempre più gestite in futuro a livello comunitario da parte della Commissione che tratta per tutti evitando che interventi selettivi di singoli Stati membri finiscano col trasformarsi in elementi di concorrenza tra Paesi dello stesso mercato unico europeo.

Si tratta di un risultato storico frutto di una lunga ed impegnativa attività negoziale intrapresa dal 2017 che – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia è stata portata a termine grazie all’impegno del Servizio Fitosanitario Nazionale in stretta collaborazione con gli operatori del settore e le rappresentanze diplomatiche dei due Paesi, sfruttando tutti gli strumenti che la tecnologia dell’informazione ha reso disponibili in questi ultimi anni per realizzare la visita tecnica in loco.

Un passaggio importante per l’apertura di questo importante mercato ad un prodotto di punta del comparto agricolo nazionale e, in particolare, della Regione Emilia-Romagna duramente colpita dall’alluvione, che annovera una tradizione storica nella coltivazione di pere e costituisce, tuttora, la principale area di produzione di pere in Italia, con prodotti che possono fregiarsi del marchio di Indicazione Geografica Protetta. E’ fondamentale infatti che venga ripristinato e rilanciato il potenziale produttivo pericolo italiano, messo in grossa difficoltà negli ultimi anni da cimice asiatica, maculatura bruna, cambiamenti climatici e alluvioni.

A causa dei danni provocati dai cambiamenti climatici quest’anno sono sparite dai frutteti italiani oltre sei pere su dieci (-63%), tra grandine, alluvioni, caldo record e attacchi degli insetti alieni, con un effetto dirompente sul raccolto 2023 di frutta, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Prognosfruit rispetto allo scorso anno. Il risultato è un raccolto stimato in 187mila tonnellate, che potrebbe peraltro essere rivisto ulteriormente al ribasso con la perdita della leadership produttiva nell’Unione Europea, dove la produzione fa registrare un calo del 13% rispetto al 2022.

La conclusione del negoziato pone fine ad una anomalia con le pere cinesi Nashi che da tempo arrivano regolarmente nel nostro Paese ma consente anche – concludono Coldiretti e Filiera Italia - di iniziare a parlare di mele, perché i cinesi affrontano un dossier alla volta.

Fonte: Coldiretti e Filiera Italia