ARANCIA TAROCCO, VIA ALLA RACCOLTA IN UN CLIMA DI INCERTEZZA. PANNITTERI: CRISI DEI CONSUMI PESANTE, PUNTIAMO SULLE NUOVE VARIETÀ

ARANCIA TAROCCO, VIA ALLA RACCOLTA IN UN CLIMA DI INCERTEZZA. PANNITTERI: CRISI DEI CONSUMI PESANTE, PUNTIAMO SULLE NUOVE VARIETÀ
Count down per la raccolta dell'arancia Tarocco, che si prepara a una campagna commerciale non priva di incognite: gli operatori siciliani sono preoccupati per la crisi dei consumi e per il paventato ritorno del  Movimento dei Forconi, che dopo aver bloccato l'isola due anni fa ha preannunciato il "bis" con nuove iniziative di protesta a partire dalla sera dell'8 dicembre. Aurelio Pannitteri (nella foto), presidente dell'omonima azienda con quartier generale a Belpasso (Catania) oltre che leader dell'O.P Rosaria, non nasconde che la vigilia dell'entrata in scena dell'arancia rossa è accompagnata da alcuni elementi di forte incertezza.
"Stiamo assistendo a una reale contrazione della spesa degli italiani" l'analisi di Pannitteri. "Il carrello è sempre meno pieno e anche il reparto ortofrutta soffre. Per fronteggiare questa situazione, punteremo maggiormente sulla vendita a collo, del singolo frutto, piuttosto che sul confezionato. A ciò si aggiunge la minaccia di forme di protesta analoghe a quelle che nel 2011 avevano messo in ginocchio i trasporti sull'isola: non se ne sente proprio il bisogno...".
Dal punto di vista produttivo, le stime indicano un raccolto del 20% circa superiore a quello della precedente stagione, che si era rivelata particolarmente povera di agrumi (-55-60% rispetto alla media); i calibri saranno tendenzialmente medio-piccoli fino a febbraio, dopo di che se ne prevede un aumento.




Gli sforzi messi in atto dall'azienda etnea per il rinnovamento varietale ha dato i suoi frutti consentendo da un lato di estendere il calendario di commercializzazione e dall'altro di ridurre considerevolmente i danni provocati dal Tristeza Virus, un "killer" delle piante che nell'area ha provocato danni ingenti: "Pannitteri&C. e Op Rosaria, che conta su 1.500 ettari di agrumeti, stanno puntando molto su quattro varietà di Tarocco: Tapy - che comincia a dicembre e arriva fino a metà febbraio - Gallo, Sciara e infine Meli; quest'ultimo, in fase di prepotente sviluppo, consentirà di prolungare la campagna di commercializzazione e di avere prodotto fino a giugno, assecondando le richieste avanzate in tal senso da parte della grande distribuzione, nostro interlocutore privilegiato".
Promozione e marketing sono considerati fronti strategici, mentre alla qualità viene riservata la massima attenzione: "Sosteniamo il brand Rosaria con adeguate campagne promozionali sui punti vendita e, naturalmente, proponendo agrumi superiori alla media, ma ciò presuppone un'adeguata remunerazione ai produttori che vanno ricompensati per i loro sforzi e per i costi sempre più elevati. Ovvio che se i prezzi finali non sono all'altezza, o se le vendite vanno a rilento, è difficile sostenere il sistema" spiega Pannitteri.
La varietà Tarocco rappresenta il 90% della produzione firmata Pannitteri & C, cui si aggiunge una piccola quota di varietà Moro (dicembre/metà febbraio) e in apertura di stagione, un modesto quantitativo di Navel. "Ma il consumatore italiano, quando entra in scena il Tarocco, abbandona le altre varietà", commenta Aurelio Pannitteri. "Purtroppo per la Navel si è registrato un calo del 50% dei volumi commercializzati rispetto allo scorso anno. L'auspicio è che per Tarocco le cose vadano diversamente: certo è che se si continuerà con questo stillicidio di tasse e non si adotteranno misure per rimettere soldi nelle tasche degli italiani difficilmente la situazione, nel Paese, potrà migliorare. Prevedo un Natale dimesso, anche per l'ortofrutta: spero tanto di sbagliare...". (m.a.)

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