Kiwi, si teme un’annata deficitaria

Morìa, gelate e grandinate: le prospettive non sono certo rosee

Kiwi, si teme un’annata deficitaria
La raccolta del kiwi è ancora distante (mancano circa due mesi) ma si può già temere un'annata deficitaria, dal punto di vista produttivo, per la produzione nazionale. La situazione non si prospetta infatti particolarmente rosea, a causa di tre aspetti: il dilagare della morìa nel Lazio, prima regione produttrice d'Italia, le gelate primaverili e le grandinate estive che quest’estate hanno colpito a macchia di leopardo alcuni importanti areali del Nord, dall’Emilia-Romagna al Piemonte al Veneto.

Condifesa Ravenna, in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, conferma le sensazioni negative indicando che quest'anno il fenomeno della morìa dell’actinidia dovrebbe aver già interessato un quinto degli appezzamenti laziali. "Nelle ultime settimane, una nuova sconosciuta causa sta portando alla morte moltissimi ettari di piantagioni nel Lazio (si ipotizza già circa un 20%) - scrive il noto Consorzio di difesa - e questo chiaramente aumenta le possibilità di una flessione importante sulla produzione italiana".

Mai come oggi, l’intero settore nazionale del kiwi avrebbe la necessità di comprendere nel concreto le ragioni della morìa, che dal 2012 - anno del primo rilevamento nel nostro Paese, ndr - ad oggi si è progressivamente diffusa in Piemonte, Friuli, Veneto, Calabria, Campania, Lazio ed Emilia-Romagna. Servirebbero maggiori investimenti statali destinati alla ricerca, in quanto è impossibile combattere il nemico senza conoscerlo.


Morìa del kiwi

Focalizzando l’attenzione sulle previsioni di kiwi europee, “la Grecia, secondo produttore dopo l’Italia, prospetta un dato in linea con l’anno scorso principalmente dovuto all’aumento delle superfici coltivate”, specifica il Consorzio di difesa ravennate. Mentre Francia, Spagna e Portogallo attendono “una leggera flessione, dopo comunque aver registrato positive annate pregresse, principalmente a causa di avversità atmosferiche”.

Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, Condifesa Ravenna segnala che "le prime stime delle produzioni di kiwi, chiaramente ancora tutte da verificare, parlano di una produzione regionale in flessione di circa un 35% rispetto all’anno scorso, ove già si era verificata una diminuzione del 6% rispetto al 2018. Il calo è principalmente dovuto alle gelate di marzo ed aprile che hanno colpito seriamente molti terreni coltivati a parità comunque di superfici storiche".

A questo dato bisognerà poi sommare il danno di tipo qualitativo, determinato dalle numerose grandinate verificatesi negli ultimi due mesi. "Ipotizzando che la stima del -35% sia corretta, il settore produttivo dovrà necessariamente valutare anche la quota di prodotto sano (non di scarto) dopo la grandine che ha interessato più volte alcune zone della nostra Regione come quella del Ravennate, colpita anche nelle scorse settimane nei comuni di Cotignola, Bagnacavallo e Brisighella. In alcuni areali sarà dunque molto facile raggiungere una perdita del 50%", sottolinea a Italiafruit News Nicola Servadei, presidente della sezione frutticola di Confagricoltura Ravenna nonché vicepresidente regionale dei frutticoltori della stessa organizzazione agricola.

"Un calo produttivo è sicuramente prevedibile anche per le mele emiliano-romagnole, con problematiche di natura estetica nelle zone maggiormente interessate da eventi grandinigeni - conclude Servadei - A questo proposito credo che sia fondamentale sottolineare al mercato e ai consumatori che la perfezione estetica è un canone da considerare come secondario. E' ormai arrivato il tempo di orientare le persone a ricercare prima di tutto prodotti buoni, e non più principalmente belli. Per avere una mela o una pera saporita, occorre lasciarla per più tempo sulla pianta: questa esigenza produttiva non va a braccetto con gli eventi meteo sempre più repentini ed in generale il cambiamento climatico in atto. I piccoli difetti sulla buccia, causati ad esempio dalla grandine, non vanno infatti minimamente ad alterare il gusto del prodotto".

Copyright 2020 Italiafruit News