Gli asparagi italiani scaldano i motori

Al via le raccolte nelle zone termali. Copa Canino: «Puntiamo all'Igp»

Gli asparagi italiani scaldano i motori
Prende ufficialmente il via la campagna 2021 degli asparagi italiani. Nella zona termale di Canino (Viterbo), una delle aree più precoci del nostro Paese, alcuni produttori hanno appena iniziato le raccolte dei turioni all’interno degli impianti riscaldati. Tra queste aziende ci sono i soci della Copa Canino, cooperativa che coltiva circa 15 ettari di asparagi verdi (varietà Grande, Atlas e Vegalim) in coltura forzata, dove le radici delle piante vengono riscaldate attraverso manichette interrate dove scorre l'acqua calda della zona termale.

“Le raccolte della stagione 2021 sono appena partite. Per ora c’è pochissima merce pronta, ma i volumi aumenteranno col passare dei giorni. Pensiamo che a breve potremmo cominciare a raccogliere i prodotti in tutti i nostri appezzamenti riscaldati”, spiega a Italiafruit News Giancarlo Benella, direttore della Copa Canino“Dal punto di vista qualitativo, il prodotto ad oggi si presenta in maniera ottimale. Dopo due annate di scarse produzioni, dovute ad un mix di fattori sfavorevoli, quest’anno speriamo di poter finalmente ritornare in pista con i giusti volumi”, aggiunge il presidente della cooperativa Ernesto Baglioni



A seconda delle condizioni della stagione, la Copa Canino produce solitamente dai 9 ai 13mila quintali di asparagi l’anno. Negli impianti riscaldati di Canino, le raccolte dovrebbero ora proseguire sino a fine aprile, quando la cooperativa lavorerà anche il prodotto proveniente dal pieno campo. “Per quest’anno auspichiamo che le nostre asparagiaie tradizionali possano entrare in produzione ad inizio marzo”, sottolineano a proposito Benella e Baglioni.

Proprio in questi giorni, fra l’altro, la Copa Canino sta predisponendo le carte per presentare al Mipaaf la richiesta per far ottenere il marchio Igp agli Asparagi verdi di Canino, con l’obiettivo di valorizzare sia il prodotto stesso che il territorio di produzione, situato a ridotto dei primi insediamenti storici degli Etruschi. 



“La nostra campagna degli asparagi si concentra su oltre 6 mesi l’anno, coprendo il periodo che va da fine gennaio/inizio febbraio al 15-20 giugno, per poi riprendere con volumi ridotti nei mesi di settembre e ottobre”. 

In relazione alla commercializzazione, “l’Italia rappresenta circa il 70% del nostro mercato. La restante quota, il 30%, la realizziamo con l’esportazione in 13 paesi dell’Ue, in Gran Bretagna e a Dubai - conclude il presidente - Siamo attivi anche nella nicchia del trasformato, in particolare con la produzione di punte e cubetti di asparagi surgelati per il canale della Gdo. Vere chicche, tutte da gustare”.


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