COLDIRETTI FERRARA, PRODUZIONE DI FRAGOLE SEMPRE MENO REMUNERATIVA: SUPERFICI DIMEZZATE

COLDIRETTI FERRARA, PRODUZIONE DI FRAGOLE SEMPRE MENO REMUNERATIVA: SUPERFICI DIMEZZATE
I prezzi medi del mese di maggio sono stati attorno a 1.19 euro e i costi di produzione medi attorno a 1,36 euro: in questi 17 centesimi per ogni chilo di prodotto si misura la perdita media per chilo di fragola prodotta a Ferrara. Vista l’annata non particolarmente produttiva, la perdita è stimata in circa 3 mila euro per ettaro. Tanto che negli ultimi anni le superfici investite a fragola nel territorio si sono praticamente dimezzate, dai circa 80 ettari del 2010, ai poco più di 40 del 2012 (ultimo dato accertato dalla Provincia). Tutto ciò in un contesto di sostanziale tenuta delle superfici a livello nazionale (circa 3.700 ettari). Ma il calo dei consumi e la spietata concorrenza dei paesi esteri, uniti ad un prezzo non remunerativo per la gran parte delle aziende, sta mettendo a dura prova i nostri produttori, che stringendo i denti si trovano anche a fare i conti con andamenti climatici inconsueti e comunque negativi per la coltura: la siccità del 2012 e l’eccezionale piovosità e le basse temperature di questo 2013.
Mentre si attende l’arrivo dell’estate – afferma Coldiretti Ferrara – si riscontra tra i soci (alcuni dei quali dichiarano superfici di poche decine di mq, altri sino ad oltre 2 o 3 ettari) un’oscillazione della percentuale di collocamento del proprio prodotto: tiene il sistema di vendita cosiddetto “all’asta”, seguito dai conferimenti alle cooperative, ai commercianti (in calo) e l’incremento della vendita diretta. Tuttavia, le aziende Coldiretti stanno mantenendo le posizioni rispetto agli investimenti colturali degli anni scorsi, mostrando anzi un segno più rispetto al 2012.
"Ricordiamo - sottolinea Sergio Gulinelli presidente di Coldiretti Ferrara - che le fragole hanno un ciclo di coltivazione quasi continuo per tutto l'anno e che appena chiusa la campagna 2013, tra ormai poche settimane, si dovranno già mettere a dimora la piante che produrranno a primavera 2014. C'è poco tempo per i produttori di fare tutti i conti di entrata ed uscita di fronte all'impegno di mettere in campo la futura produzione. Certo - chiude Gulinelli - i dati medi che abbiamo rilevato non sono incoraggianti. Sino a pochi giorni fa si vendeva sottocosto e solo ultimamente c'è stata una certa ripresa di interesse. Rammarica poi il continuare a vedere nei punti vendita, in particolare della Gdo pochissime fragole ferraresi, nonostante la vicinanza alla città ed alla fornitura del prodotto già pronto per la vendita in vaschette a peso predeterminato. Bisogna dunque investire per una filiera che valorizzi il prodotto locale e per recuperare anche caratteristiche qualitative maggiormente apprezzate dai consumatori, con prodotti a miglior maturazione e maggior tenore zuccherino. Le fragole non devono essere solo belle ma soprattutto buone se vogliamo che questa coltura continui ad essere praticata nei nostri campi".

Fonte: Agreste