FITOSANITARI, FUMATA NERA DAL COMITATO INTERMINISTERIALE. VERNOCCHI: URGONO RISPOSTE, ITALIA PENALIZZATA

FITOSANITARI, FUMATA NERA DAL COMITATO INTERMINISTERIALE. VERNOCCHI: URGONO RISPOSTE, ITALIA PENALIZZATA
Fitosanitari, i tempi stringono: i produttori italiani hanno bisogno di risposte urgenti per organizzarsi, produrre i principi attivi, i documenti e le etichette necessarie. E restano alla finestra in attesa di un coordinamento tra Paesi dell’Unione Europea che al momento non esiste, a discapito dello Stivale (cfr. Italiafruit News dell'11 dicembre 2013). Davide Vernocchi, presidente del settore ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative, lancia un ideale grido d’allarme a pochi giorni dal  Comitato fitosanitario del 6 febbraio che avrebbe dovuto fornire degli input e invece ha lasciato tutto in sospeso, rimandando a un successivo summit previsto entro la fine del mese: “Il Comitato presieduto del Ministero della Sanità e compartecipato da Mipaaf e dal Ministero dell’Ambiente con i relativi esperti non è entrato nel merito delle autorizzazioni d'uso eccezionali, alle quali altri Paesi europei stanno facendo pesantemente ricorso per sopperire alla mancanza di efficaci alternative, creando così condizioni di disparità commerciale ed economica”, spiega Vernocchi.
“In ballo ci sono qualcosa come 300 richieste di "deroghe", un dato che inquadra perfettamente la dimensione del problema. Le parti si sono impegnate a trovarsi entro il 28 febbraio, ma non vorremmo si andasse per le lunghe; ci sono notevoli problemi agronomici ma soprattutto organizzativi cui dare impellente risposta. Bisogna accelerare i tempi, fare in modo che il tavolo si riunisca il prima possibile, fermo restando che serve anche un coordinamento tra vari Paesi affinché i temi vengano affrontati nello stesso modo in tutta la Ue”.
Tra le richieste specifiche, l'autorizzazione dell'uso eccezionale del Dimetoato come mezzo per limitare gli ingenti danni causati dalla diffusione di Drosophila suzukii e dalla virulenza di Ceratitis capitata sulle colture a frutto rosso (fragola, lampone, mirtilli giganti, ciliegio, ecc.). E ancora: in Italia l'unica possibilità di protezione dal riscaldo superficiale della pera è rappresentato dal  trattamento con 1-metilciclopropene (Smart Fresh), che presenta una serie di inconvenienti, mentre in Spagna e Portogallo è stata concessa l'autorizzazione all'uso straordinario della molecola Etossichina anche per l'annata 2013/2014.
Sul tavolo resta anche l’utilizzo di sostanze post raccolta per le drupacee, fondamentale per raggiungere i mercati più lontani.
“Tutte le Op – aggiunge Vernocchi - si stanno muovendo per accelerare un percorso di cui il mondo della produzione ha fondamentale bisogno e che, non dimentichiamolo è a costo zero… Invece qui si continua a tergiversare e per l’Italia è impossibile operare al pari di altri competitor”.

Convegno a Fieragricola: "bastonato" settore da 1 miliardo di euro

Di agrofarmarci e di Pan (Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci), si è parlato anche in un convegno che si è tenuto il 6 febbraio alla Fieragricola di Verona.  Lorenzo Faregna, direttore di Agrofarma e Assofertilizzanti ha lamentato la politica troppo repressiva e disincentivante attuata dall’Italia: "Siamo l'unico Stato che nel recepire le direttive europee ha la mano più pesante del legislatore comunitario", ha detto Faregna. "Le regole, rigidissime, non favoriscono un mercato che da solo vale in Italia quasi un miliardo di euro. Risultato: la produzione rischia di scappare oltre confine". 
 Agrofarma ha lamentato una sorta di demonizzazione di prodotti che, è stato detto, “consentono di ottenere raccolti più abbondanti e dunque alimenti a minor costo, con produzioni maggiormente svincolate dalla stagionalità”.
L'Italia si colloca al sesto posto a livello mondiale e al terzo in Europa, rappresentando circa l'11% del mercato europeo degli agrofarmaci, preceduta solo da Francia e Germania.
 Emilia Romagna e Veneto sono le due regioni più importanti in un settore che, è stato evidenziato a Verona, investe in ricerca e sviluppo il 6% del fatturato.

Mirko Aldinucci
editor

mirko@italiafruit.net

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